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FLENSBURG – La ripresa c'è, ma è effimera. Almeno apparentemente in Germania in ottobre il mercato dell'auto nuova si è riscattato con una crescita del 16,8% con quasi 209.000 immatricolazioni. Paragonato alla media dello stesso mese dei cinque anni che hanno preceduto la pandemia il dato è tuttavia più basso del 24%. Il bilancio dei primi 10 mesi – oltre 2,076 milioni di nuove registrazioni – è ancora in rosso: il calo contabilizzato dalla Kba, l'ufficio federale dei trasporti, è del 5,5%. Il confronto con la media dello stesso periodo tra il 2015 e il 2019 è impietoso perché è inferiore del 28%.
La congiuntura particolarmente sfavorevole ha modificato gli orientamenti dei consumatori (inclusi i gestori delle flotte), che sono tornati ad acquistare auto alimentate a gasolio.
Le vendite di auto a gasolio sono cresciute del 18,3%, seppur con una quota di mercato pari a poco più della metà di quella a benzina (32%, +3,1%). Le immatricolazioni di auto ibride sono state 68.533 (32,8% di quota) che sommate alle 35.781 a zero emissioni (17,1%) rappresentano per le elettrificate un'incidenza vicinissima al 50% che contribuisce anche a spiegare come mai le emissioni medie di CO2 siano scese di un altro 4,1% a 107,3 g/km.
In ottobre tre marchi sono andati in tripla cifra: le solite Polestar (addirittura +230%, +131% da inizio anno) e Tesla (+117% nel mese e +52% da gennaio a fine ottobre) e Ds, che ha contabilizzato un +177%, seppur con lo 0,2% di quota (+42% in dieci mesi con lo 0,1% di penetrazione). Bene anche Alfa Romeo, che ha archiviato ottobre a +83% con 435 immatricolazioni (2.795 da inizio anno con una crescita del 9,7%). Audi è stato di gran lunga il miglior marchio tedesco: +94,8% con una quota dell'8,3%. Ad eccezione di Porsche (-16,6%), tutti i marchi del gruppo Volkswagen sono andati bene: +46% Vw, +64% Seat e +51% Skoda. Decisamente alto il gradimento per gli esordienti marchi cinesi Lynk & Co (0,2% di penetrazione nel mese e nell'anno) e Mg (1% di quota in ottobre e 0,5% da gennaio in poi).
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