Nuova Juke, il crossover Nissan non smette di stupire

La nuova Nissan Juke
MILANO - Nato nel 2010, Juke si è imposto con uno stile originale e anticonformista, quasi provocatorio ma forse proprio per questo capace di raccogliere ampi consensi tra...

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MILANO - Nato nel 2010, Juke si è imposto con uno stile originale e anticonformista, quasi provocatorio ma forse proprio per questo capace di raccogliere ampi consensi tra i consumatori desiderosi di un prodotto in grado di distinguersi nel panorama, all’epoca ancora ristretto e piuttosto omologato, dei Suv-crossover di taglia urbana destinati negli anni seguenti a imporsi come i protagonisti più vivaci del mercato internazionale.

In questo contesto il modello più compatto dell’offerta Nissan a ruote alte ha fatto appieno il suo dovere, «accompagnando» con una presenza globale le crescita della categoria (di cui rivendica di essere l’inventore) e conquistando un milione di clienti nella sola Europa. Numeri importanti, che hanno influito sul destino della seconda generazione, il cui arrivo nelle concessionarie del marchio è previsto per la fine di novembre ma che è stata oggetto di un’anteprima statica riservata alla stampa specializzata e svoltasi contemporeanemente in cinque grandi città, e cioè – in ordine rigorosamente alfabetico – Barcellona, Colonia, Londra, Milano e Parigi.
 

Già la scelta delle location è emblematica del cammino che attende il nuovo Juke: a differenza del predecessore, sarà infatti commercializzato soltanto in Europa, e per questo motivo è stato deciso di concentrarne la produzione – in precedenza affidata anche agli stabilimenti giapponesi di Yokosuka e Kanagawa – nella maxi fabbrica britannica di Sunderland, autentico fiore all’occhiello del network produttivo Nissan, a lungo considerato l’impianto più produttivo dell’intera Europa che proprio quast’anno, in giugno, ha tagliato il traguardo dei dieci milioni di vetture uscite dalle sue linee di assemblaggio.
La destinazione geografica del nuovo crossover compatto del marchio nipponico traspare sin dalla prima occhiata lanciata ai due esemplari presenti nella location milanese, entrambi caratterizzati dalla vivace livrea e dai contenuti raffinati dell’allestimento N-Design che per la prima volta entra nella gamma Juke con un temperamento sottolineato dai cerchi in lega dedicati da 19 pollici, di serie su questa versione.
 

La «taglia» delle ruote, mai vista in precedenza su un B-Suv, ben si sposa al look dinamico e aggressivo, che rappresenta una decisa svolta rispetto al predecessore e testimonia di un approccio stilistico mirato ai gusti degli automobilisti europei, particolarmente sensibili all’equilibrio delle proporzioni e alla fluidità delle linee che ricordano la silhouette di un coupé a quattro porte al quale nella fattispecie non mancano dei tratti decisi che accentuano la sensazione di un’auto muscolosa. Sensazione confermata dal frontale, dove la classica griglia «Nissan V-Motion», il cui profilo cromato quasi si prolunga nella sottile striscia luminosa delle luci diurne a Led, ben si sposa con i gruppi ottici full Led (di serie) che rimangono circolari, ma esibicono la novità del disegno centrale a forma di ypsilon al cui centro è inserito il proiettore principale. Tra le novità riguardanti lo stile, oltre alle tinte disponibili che sono salite a 11 con l’innesto delle tonalità Burgundy e Fuji Sunset Red (quest’ultimo riservato in esclusiva a Juke), è rappresentata dalle livree «2 Tone» che offrono una scelta di tre colori con i quali personalizzare il tetto a contrasto.
I vantaggi più concreti e oggettivi sono però connessi con la nuova architettura che ha consentito di migliorare l’abitabilità e il comfort ben al di là di quanto non faccia supporre l’aumento della lunghezza (75 mm in più che l’hanno portata a 4,21 metri): è stato soprattutto l’allungamento – di 10,5 cm che non sono pochi – del passo a produrre i benefici più evidenti soprattutto ai passeggeri posteriori, che ora possono contare su 5,8 cm di profondità in più per le ginocchia, mentre lo spazio sopra la testa è aumentato di 1,1 cm, a dispetto della linea sportiva e del tetto spiovente.


Un’architettura che ha consentito, nonostante la crescita dimensionale, di ridurre il peso del Juke mediamente di 23 kg pur garantendo una piattaforma più rigida, il che si traduce in un miglioramento in termini di sicurezza, stabilità e maneggevolezza. E anche delle performance di una vettura che pure non esibisce potenze da capogiro: l’unico motore previsto, infatti, è il 3 cilindri 1.2 turbo a benzina Dig-T da 117 cv di ultima generazione che comunque promette buone prestazioni, ma anche una meritoria sobrietà in termini di consumi ed emissioni. Il propulsore abbinato a un cambio meccanico a 6 marce o a un automatico doppia frizione a 7 rapporti gestibile tramite le levette al volante e si caratterizza per la funzione D-Mode – che fa il suo esordio nella gamma Juke – che permette di selezionare tramite l’omonimo interruttore posto sul tunnel centrale la modalità di guida scegliendo tra le opzioni Eco, Standard e Sport per tarare le risposte dello sterzo e dell’acceleratore secondo le preferenze di chi si mette al volante.


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Il Gazzettino