TOKYO - Nissan presenta il conto al 'fuggitivo' Carlos Ghosn dopo la vicenda giuridica capace di generare un finale degno di un film giallo, e nel tentativo di recuperare...
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I legali dell'ex tycoon fanno notare che l'importo chiesto dal costruttore auto è infatti significativamente minore dei 35 miliardi di yen menzionati in precedenza. In base alla vertenza il risarcimento include non solo le perdite finanziare subite dalla casa auto per via della condotta illegale di Ghosn, ma anche le spese addebitate all'azienda durante la gestione dell'ex top manager, che includono l'acquisizione di un residence all'estero e i costi del restauro, l'utilizzo dell'areo privato per uso personale, i viaggi al Carnevale di Rio e la festa privata al palazzo di Versailles. Imputazioni gravi che Ghosn ha sempre respinto, definendosi vittima di una cospirazione all'interno dell'azienda, e ostaggio di quella che ha definito l'ingiustizia giapponese. L'entità dei danni reclamati, inoltre potrebbe aumentare in futuro in quanto Nissan cercherà di recuperare le sanzioni da pagare all'Agenzia giapponese sui servizi finanziari e le probabili penalità imposte al gruppo nei processi penali collegati alla cattiva condotta di Ghosn".
L'ex top manager, considerato uno dei manager più potenti nel settore delle quattro ruote, con un patrimonio personale di 120 milioni di dollari, è stato arrestato nel novembre del 2018, trascorrendo oltre 100 giorni in prigione. Durante la libertà su cauzione e in attesa del processo, a fine dicembre ha progettato una fuga su un aereo privato dal Giappone verso il Libano che ancora oggi costituisce un mistero. Con ogni probabilità Ghosn - che possiede la cittadinanza libanese - non verrà estradato a Tokyo, perché i due paesi non hanno firmato un trattato di estradizione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino