AUSTIN - Marc Marquez si conferma Capitan America e, per il quinto anno consecutivo, domina e vince sul circuito di Austin. Ma dopo il Gp delle Americhe la notizia è che si...
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Era dalla Malesia del 2015 che Rossi non guardava tutti dall’alto. Bella trasferta quella nordamericana per i colori italiani, grazie anche alle vittorie di Romano Fenati in Moto3 e Franco Morbidelli in Moto2 (terza consecutiva per il romano). Marquez - autore anche di pole e giro veloce - è partito con una gomma dura al posteriore e non ha praticamente avuto avversari, confermando che le Honda in Texas sono di casa. Solo Pedrosa, autore di uno scatto perfetto che l’ha proiettato dal quarto al primo posto, gli ha dato del filo da torcere nei primi giri. Scavalcato da Marquez una prima volta al sesto, definitivamente al settimo, Dani poi si è dovuto guardare le spalle da Rossi, che intanto gli rosicchiava decimi. Nemmeno un contatto con Zarco ha distratto Rossi dalla rincorsa, nonostante il conseguente taglio di una curva gli fosse costato una penalizzazione di tre decimi. Handicap annullato sul traguardo perché dopo aver passato Pedrosa è riuscito a guadagnare subito un bel vantaggio, superiore al secondo.
Ai piedi del podio si è piazzato Cal Crutchlow con la Honda, seguito da Johann Zarco. Sesto posto per Andrea Dovizioso con la prima Ducati ufficiale, settimo Andrea Iannone con la Suzuki, ottavo Danilo Petrucci (Ducati Pramac), nono Jorge Lorenzo con la seconda Ducati, ancora lontano dal trovare il feeling giusto con la sua nuova moto. «Austin mi piace perché ha tante curve a sinistra, vado più veloce, ma non so perché» ha sorriso al temine Marquez, felice del primo successo stagionale (30/o in MotoGp). «Me la sono giocata con Pedrosa e Zarco - il commento di Valentino - ero veloce nonostante un pò di problemi all’anteriore nelle curve a destra. Qui è il mio miglior risultato, e non sono arrivato poi tanto lontano da Marquez».
Il Gazzettino