A Motegi inizia il rush finale per il titolo, Dovizioso sfida Marquez e Vinales. Rossi: «Sto meglio»

da sinistra Dovizioso, Marquez e Vinales
MOTEGI - Il circus della MotoGp riparte dal Giappone con il primo di una serie di tre Gran Premi ravvicinati al quale seguiranno, sempre in ottobre, le tappe in Australia e...

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MOTEGI - Il circus della MotoGp riparte dal Giappone con il primo di una serie di tre Gran Premi ravvicinati al quale seguiranno, sempre in ottobre, le tappe in Australia e Malesia. E la corsa al Mondiale, per dirla con Andrea Dovizioso, è quanto mai aperta: il ducatista, infatti, è uno dei tre pretendenti al titolo, con il campione in carica Marc Marquez e l’altro spagnolo Maverick Vinales racchiusi in 28 punti. Ma il pilota italiano si spinge anche oltre affermando che «è come se partissimo tutti e tre da zero».


Con Valentino Rossi rimasto indietro a seguito della frattura alla gamba, è importante per i colori azzurri avere comunque un rappresentante in lotta per la corona iridata. «Loro sono molto forti (Marquez e Vinales, ndr) e per me sarà dura - ammette Dovizioso - Ma ho fiducia nella mia condizione attuale. E sono sereno, perché quest’anno abbiamo svolto un lavoro grandioso, facendo quasi tutto alla perfezione. Se alla fine del Campionato siamo in lotta contro Honda e Yamaha, qualcosa vorrà pur dire». Ad accomunare tutti, nell’immediato, sono le preoccupazioni per il meteo: le previsioni dicono pioggia sparsa per l’intera tre giorni di Motegi. «È la vera incognita - conferma Marquez, che qui lo scorso anno, come già nel 2014, festeggiò la conquista matematica del Mondiale con tre gare d’anticipo - Ma io mi sento bene con la moto in ogni condizione. Il feeling che ho avuto nelle ultime gare è positivo. Bisogna proseguire così, mantenendo il livello alto. Quindi, mi aspetto di partire con il piede giusto sin da domani.


Chi sarà il rivale più temibile? Difficile dire: finora si è visto che al giovedì non si sa mai chi sarà l’avversario più pericoloso in gara». Inevitabilmente in secondo piano, infine, c’è Valentino Rossi, nonostante abbia già dimostrato di poter svolgere il ruolo di... quarto incomodo. Ma 56 punti dalla vetta (con altri tre piloti in mezzo) sono davvero tanti. Non a caso ci si è chiesti se in gara non sia più opportuno sacrificarsi per aiutare il compagno di squadra Vinales. «Al momento non abbiamo ricevuto ordini di scuderia - precisa il campione della Yamaha - Quindi, ognuno farà la sua gara; poi ovviamente bisognerà vedere come si svilupperanno le cose sul momento». Almeno all’inizio, quindi, l’attenzione sarà tutta rivolta alle sue condizioni. «Sto abbastanza bene - assicura - Abbiamo avuto una settimana in più rispetto al solito per recuperare: dopo Aragon, infatti, ho sofferto un pò, la gamba mi faceva male e questi giorni mi sono serviti. Ora sto meglio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino