PARIGI - Difficilmente avrete sentito parlare del piano Global Small. Risale a oltre dieci anni fa e non è stato mai troppo pubblicizzato. Venne varato dalla Mitsubishi,...
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Non mancano, dunque, frenata d’emergenza automatica con rilevamento dei pedoni; segnalazione del superamento involontario della corsia di marcia; regolazione automatica degli abbaglianti; disponibilità di fari full led e telecamera posteriore. Nell’abitacolo si fanno apprezzare il layout del quadro strumenti e un discreto comfort, sia pure con qualche limite legato alla qualità delle plastiche e all’impossibilità di regolare la posizione del volante in profondità. Ciò detto, sulle versioni più ricche spiccano alcuni dettagli come il bracciolo pieghevole sul sedile del guidatore, i rivestimenti in ecopelle e le finiture in stile carbonio. Più che sufficiente lo spazio per 4 persone, meno comodo viaggiare in 5. Il vano bagagli misura 210 litri, 912 con gli schienali piegati. Due i motori disponibili: il nuovo 3 cilindri benzina 1.2 da 80 cv e il noto 1.0 da 71 cv, ai quali si aggiungerà presto una versione alimentata a Gpl (69 cv). Il cambio è manuale a 5 marce, ma con la motorizzazione più potente è possibile disporre anche di un automatico CVT. I consumi omologati NEDC spaziano da 4,5 a 4,6 litri/100 km, con emissioni di CO2 tra 102 e 105 gr/km.
Provata in anteprima, la citycar della Mitsubishi si è fatta apprezzare per le doti di agilità e la capacità di muoversi disinvoltamente in spazi stretti, grazie anche al servosterzo elettrico e a una capacità di sterzata fuori dall’ordinario. Risultano però lunghi i rapporti al cambio, a discapito della prontezza di risposta nelle accelerazioni. Quanto al cambio automatico è in pratica un variatore soggetto all’immancabile effetto trascinamento, ma risulta utile la disponibilità di tre funzioni diverse: una per la guida in città, un’altra adatta alle strade extraurbane, una terza per muoversi in condizioni difficili, come su una salita innevata.
La nuova Space Star è disponibile con un listino compreso tra 12.850 e 17.900 euro. L’obiettivo della filiazione italiana della casa giapponese è contribuire al consolidamento della crescita registrata nel 2019 nel nostro Paese, dove sono state immatricolate 7.896 unità, con una crescita del 31,4% rispetto al 2019.
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Il Gazzettino