SOFIA - L’alchimia degli ingegneri di Mazda si chiama Skyactiv X. È la “pietra filosofale” tecnologica che consente ad un motore benzina di lavorare...
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Davvero niente male per l’unità da 2.0 litri di cilindrata sviluppata a Hiroshima, presso il quartier generale del costruttore. Dopo i 200 chilometri guida lungo le strade della Bulgaria nei dintorni della capitale, il computer di bordo è arrivato tuttavia solo a fino a poco meno di 16 km/l. Il quattro cilindri lavora con una miscela più povera di carburante e più ricca di aria, tre volte quella di un tradizionale propulsore termico. Pressione e temperatura vengono alzate per ottimizzare la combustione con una riduzione non solo delle Co2, ma anche delle Nox.
Per ottenere l’omologazione secondo i parametri Euro 6d, è bastato il filtro antiparticolato, mentre la disattivazione dei cilindri è risultata superflua. L’adozione di questa soluzione, che abbina le caratteristiche dell’alimentazione a benzina alla sobrietà dei consumi di quella a gasolio, ha come grande obiettivo quello del miglioramento dell’efficienza. Che viene perseguita anche con l’impiego di una trasmissione dai rapporti di cambio piuttosto lunghi.
Il risultato è una macchina estremamente bella con quel suo generoso cofano levigato e razionale, ma non esageratamente scattante. Per sfruttare appieno di 180 cavalli (le altre Mazda 3 a listino arrivano a 116 o 122) promessi dalla scheda tecnica occorre pigiare a fondo il pedale dell’acceleratore fino a raggiungere i 4.000 giri. In fase di spinta interviene anche il motorino elettrico da quasi 8 cavalli, ma il rivoluzionario sistema di combustione torna a funzionare normalmente.
Priva di sovralimentazione, la Mazda 3 Skyactiv X mild hybrid ha una coppia di 224 Nm e si fa apprezzare soprattutto quando si viaggia ad andature costanti e non troppo elevate, grazie ad un’erogazione regolare. Su strada ha un assetto eccellente con uno sterzo preciso che la rende facile da “addomesticare”. L’abitacolo è comodo e spazioso (2,73 metri di passo a fronte di 4,46 di lunghezza), soprattutto per chi occupa i sedili anteriori. I comandi sono posizionati in maniera ergonomica ed il comfort è elevato, anche grazie all’adozione di materiali di pregio e di una plancia ben disegnata.
Le linee molto filanti comportano qualche sacrificio in termini di visibilità: il riferimento è al lunotto posteriore. Ma le manovre sono agevolate da sensori e retrocamera, che rientrano però nella dotazione di serie. Sono standard anche l’head-up display, i fari Full Led e funzioni come l’i-Stop (il sistema di spegnimento e riaccensione del motore quando l’auto è ferma), il monitoraggio dei punti ciechi, i sistemi di avviso di cambio di corsia e di mantenimento della carreggiata, il regolatore di velocità, il riconoscimento dei segnali stradali e l’assistente di velocità intelligente.
A listino sia con il cambio manuale sia con la trasmissione automatica (2.000 euro aggiuntivi) ed anche a quattro ruote motrici (2.300 euro per averle), questa nuova versione ha un prezzo che parte da 27.800 a trazione anteriore.
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Il Gazzettino