Massimiliano Di Silvestre (BMW Italia): «Nostro obiettivo è la sostenibilità totale, è necessario il principio della circolarità»

Massimiliano Di Silvestre, presidente di BMW Italia
L’elettrificazione è necessaria, ma non è l’unico strumento per rendere la mobilità sostenibile e non può certo riuscirci in uno schiocco...

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L’elettrificazione è necessaria, ma non è l’unico strumento per rendere la mobilità sostenibile e non può certo riuscirci in uno schiocco di dita. Ne è convinto il presidente e AD di BMW Italia, Massimiliano Di Silvestre, arrivato a Roma per partecipare alla 44ma edizione della Ryder Cup e per presentare per la prima volta al pubblico della Capitale le nuove BMW i5 e Mini 3 porte. Tutte e due sono elettriche, ma non solo, perché la Serie 5 avrà anche versioni mild-hybrid con propulsori tradizionali e ibride plug-in mentre la piccola di casa affiancherà la versione ad emissioni zero con una a benzina. 

«Noi abbiamo un approccio pragmatico e non dogmatico e pensiamo che la mobilità sostenibile passi attraverso due obiettivi principali: ridurre entro il 2030 le emissioni del 40% sull’intero ciclo di vita dell’automobile ed essere entro il 2050 carbon neutral. Per raggiungerli bisogna sposare il principio della circolarità e questo vuol dire che l’auto deve essere sostenibile non solo nel suo utilizzo, ma già mentre viene progettata prevedendo l’impiego di materiali secondari riciclati e il loro recupero alla fine della vita. I nostri impianti di produzione utilizzano già energia al 100% green».

Il percorso industriale è già iniziato e BMW sta costruendo un sistema di approvvigionamento nel quale tutti i fornitori siano certificati e grazie al quale già oggi tutte le auto prodotte dal gruppo tedesco sono costruite al 30% con materiali secondari, con l’obiettivo di arrivare al 50% entro la fine del decennio. E poi c’è il percorso da fare sul mercato che in Italia, numeri alla mano, appare più difficoltoso che altrove per tutti i costruttori. «Almeno l’80% degli automobilisti vorrebbe passare all’elettrico, lo dicono tutte le ricerche – afferma il presidente di BMW Italia – ma ci vorrebbero un’infrastruttura di ricarica che mettesse il cliente di più a suo agio e una comunicazione efficace. Sono convinto che forzare i clienti sarebbe sbagliato anche perché sappiamo che l’auto elettrica non è ancora circolare al 100%. Dobbiamo essere pazienti e imparare sapendo che nella transizione tutte le forme di propulsione possono essere sostenibili, a partire dal mild-hybrid fino all’idrogeno. Molto presto presenteremo la nostra prima flotta di X5 Hydrogen per l’Italia perché crediamo che la fuel cell abbia bisogno di avere a bordo una batteria più piccola e quindi di meno litio e terre rare per costruirla».

BMW dunque sposa in pieno la neutralità tecnologica, un principio incarnato perfettamente dalla nuova Serie 5 che sul piatto della sostenibilità, oltre a più livelli di elettrificazione, può mettere un abitacolo realizzato interamente in materiali vegani emettendo l’80% di CO2 in meno. L’altro punto forte è il Proactive Care, il sistema che permette a BMW Italia di individuare un’anomalia in remoto e notificare all’utilizzatore come dove fare assistenza.
«In questo modo – conclude Di Silvestre – il Proactive Care diventa quasi un contenuto di prodotto perché gestisce la relazione con il cliente attraverso la stessa autovettura». Il futuro invece si chiama Neue Klasse, la nuova piattaforma sulla quale dal 2025 e nel giro di due anni nasceranno sei nuovi modelli BMW, a partire dalla Serie 3».

«La Neue Klasse per BMW vuol dire rimanere due passi avanti nel futuro, ma raccoglie anche la nostra tradizione richiamando la Neue Klasse disegnata nel 1961 da Giovanni Michelotti che aprì la strada ad una nuova generazione di vetture permettendo a BMW di ripartire e di essere quella che è adesso. Avrà la tecnologia E Link che permette di cambiare il colore della carrozzeria, batterie di nuova generazione, un interno essenziale e tutte le informazioni relative alla guida saranno proiettate sul parabrezza».


Una partita da giocare a tutto campo che vede nello sport e nel motorsport il veicolo di immagine perfetto. «Partecipiamo già al campionato GT italiano e il prossimo anno torneremo alla 24 Ore di Le Mans, ma siamo presenti già nel calcio, nel tennis, nel mondo dei disabili e nel golf. Se lo sport significa dinamismo e BMW vuol dire dinamismo – conclude Di Silvestre – dobbiamo esserci». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino