Da Martin Luther King a Jurassic Park: gli spot di Jeep e Ram hanno conquistato la scena al Super Bowl

Lo spot del nuovo RAM 1500 con i vikinghi
AUBURN HILL - La pubblicità è l’anima del commercio e nessuno meglio degli americani lo sa. Tanto che in occasione del Super Bowl, l’evento...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
AUBURN HILL - La pubblicità è l’anima del commercio e nessuno meglio degli americani lo sa. Tanto che in occasione del Super Bowl, l’evento sportivo/televisivo più ricco del mondo, uno spot di 30 secondi viene venduto a 5 milioni di dollari. Un’autentica cuccagna per gli organizzatori, capaci di mettere in fila i colossi dell’industria mondiale (auto e bibite in testa) per la cessione degli spazi più ambiti. Gli italiani di FCA (Fiat-Chrysler Automobiles) si sono accaparrati quest’anno la maggiore visibilità, con 5 spot (tre da 60 secondi, due da 30) andati in onda durante la finale di Minneapolis.

 

Ma attenzione: al di là dell’ingente investimento e della straordinaria eco mediatica (112 milioni di telespettatori solo negli Usa), ciò che ha stupito della presenza “italiana” al Super Bowl è stata la qualità degli spot: non semplici messaggi pubblicitari, ma autentici film, capaci di farsi apprezzare per il contenuto culturale, la regia, la sceneggiatura, la qualità delle immagini; insomma, la capacità di “andare oltre” il mero prodotto da lanciare (nel caso specifico la Jeep Wrangler model year 2018, la Cherokee e la Ram 1500 attese nel 2019) per mettere in primo piano idee legate a valori storici, sociali, culturali, di costume.

Per lanciare la Jeep Wrangler, tanto per dire, i creativi ingaggiati da FCA hanno puntato su Jurassic Park, il film del 1993 in cui la Wrangler dell’epoca ebbe un ruolo da protagonista: lo spot (60 secondi andati in onda durante il terzo quarto della partita tra Philadelphia Eagles e New England Patriots) rende omaggio alla scena del film in cui il professor Ian Malcom (Jeff Goldblum) fugge da un tirannosauro inferocito proprio a bordo di una Wrangler. Se non bastasse, il video è stato diretto da Colin Trevorrow, regista, co-sceneggiatore e produttore esecutivo di “Jurassic World, il regno distrutto”, terzo della saga in uscita nelle sale americane il prossimo 22 giugno.
 

Ma sono due gli spot dedicati alla Wrangler. L’altro, di 30 secondi, prende spunto dall’ondata di promesse che le case automobilistiche in genere fanno a proposito delle qualità dei propri prodotti e su ciò che il marchio è in grado di offrire realmente. Nel presentare la nuova Wrangler 2018, Jeep prende le distanze dai “manifesti”, ovvero le promesse non sempre credibili, e indica la Wrangler come “unico veicolo al mondo che non ha bisogno di parole per spiegare le proprie autentiche qualità”. E si affida dunque alle immagini, altamente spettacolari, dedicate a una Wrangler che affronta senza indugi fango e guadi, avventurandosi persino nella “scalata” d’una cascata (non troppo alta, ovviamente) con acqua che irrompe in senso contrario.

Durante il secondo quarto del Super Bowl è andato in onda “The Road”, spot di 30 secondi dedicato alla Jeep Cherokee attesa nel 2019, il Suv medio più prestazionale di sempre, caratterizzato da nuovo design, contenuti di classe premium, performance su strada superiori e le tradizionali prestazioni off-road di Jeep. Le immagini illustrano prima strade asfaltate e innumerevoli svincoli trafficatissimi, poi un tipico percorso fuoristrada, nel cuore d’una foresta piena di alberi, di sotacoli, di acqua e di fango. Il claim di questo spot dedicato alla nuova Cherokee recita così: “La strada finisce sempre e quando ciò accade iniziano le nostre storie migliori”.
 

Anche lo spot di 60 secondi dedicato al Ram 1500 del 2019 (pick-up non importato in Italia) andato in onda nel secondo quarto. Intitolato “Built to serve”, il video sostiene uno dei valori fondamentali del marchio Ram e dei suoi clienti, ovvero la capacità di mettersi a disposizione di tutti. “Lo spot – fanno notare in casa FCA – dimostra una volta di più che aiutando gli altri si può raggiungere la vera grandezza”.

Proprio in questa ottica il fulcro dello spot è un discorso che Martin Luther King tenne giusto 50 anni fa, nel 1968, e che illustra alla perfezione questo valore. Si vedono 26 immagini di persone che aiutano gli altri, mentre l’autorevole voce del paladino delle minoranze di colore invita tutti a mettersi al servizio del prossimo. Sarà magari ardito accostare il pensiero di Martin Luther King al messaggio pubblicitario di un veicolo, ma il messaggio che Ram ha voluto far passare è che “chiunque può essere grande perché chiunque può servire”. Anche una casa automobilistica, dunque.
 


Carico d’ironia è infine Icelandic Vikings - We Will Rock You, spot di 60 secondi trasmesso durante il primo quarto del Big Game, che rende omaggio a Minneapolis, la città del Minnesota che ha ospitato il Super Bowl 2018. Per presentare il nuovo Ram 1500 2019 Limited, un pick-up creato per affrontare qualsiasi situazione, la Casa ha chiesto l’aiuto dei vichinghi d’Islanda, che si pensa siano stati tra i primi colonizzatori europei a insediarsi nel Minnesota. Ne è venuto fuori un corto di un minuto in cui la satira prevale su tutto, regalando un sorriso a chi riceve informazioni sul pick-up del 2019.

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino