Marchionne, parte il road show per evitare la ricapitalizzazione

Sergio Marchionne con LaFerrari davanti alla borsa di Wall Street
DETROIT - Lo sbarco a Wall Street è un passaggio fondamentale per Fca, ma è solo una tappa di un percorso appena iniziato. Sul tappeto restano il nodo aumento di capitale, il...

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DETROIT - Lo sbarco a Wall Street è un passaggio fondamentale per Fca, ma è solo una tappa di un percorso appena iniziato. Sul tappeto restano il nodo aumento di capitale, il dossier delle alleanze e il lancio dei nuovi modelli previsti dal piano entro il 2018 con quasi 50 miliardi di investimenti.


Il titolo ha chiuso a Piazza Affari con un +0,78%, mentre al Nyse viaggia a metà seduta a +0,78% a 8,99 dollari. Sergio Marchionne è pronto a partire per il road show tra i grandi investitori istituzionali Usa, ai quali presenterà la società nata domenica dalla fusione di Fiat e Chrysler. Il pacchetto di azioni che Marchionne porta «nella valigetta» con cui viaggerà, con il responsabile finanziario Richard Palmer, potrebbe fare affluire una significativa liquidità nelle casse della società e consentirebbe di evitare quella ricapitalizzazione che il mercato si aspetta ma l'amministratore delegato di Fca ha più volte detto di non ritenere necessaria.

Su questo capitolo l'ultima parola spetterà al consiglio di amministrazione, che si riunirà il 29 ottobre per la prima volta a Londra, dove il gruppo ha la residenza fiscale: all'ordine del giorno ci sono i conti del terzo trimestre, ma il nuovo board che si è appena insediato dovrà anche decidere se confermare i target 2014 e se varare o meno l'aumento di capitale. Poi si aprirà la partita alleanze, nella quale il presidente John Elkann e Marchionne hanno già detto che Fca è pronta a giocare un ruolo di primo piano anche perchè l'obiettivo è quello di arrivare a 7 milioni di auto vendute nel 2018.

L'intenzione della famiglia Agnelli non è quella di vendere, ma la holding Exor, che oggi possiede il 30% di Fca con diritti di voto che salgono al 46% grazie alla legislazione olandese, potrebbe diluire la partecipazione se ci sarà «la possibilità di rendere la società più forte attraverso fusioni o consolidamento con altri gruppi, non solo europei». L'ipotesi considerata più probabile, dopo i molti rumors dei mesi scorsi, è di un'alleanza in Asia, dove il gruppo ha già collaborazioni industriali con Mazda, Mitsubishi e Suzuki. Nel frattempo è partito il lancio dei nuovi modelli con la Jeep Renegade già sul mercato e la Fiat 500X presentata a Parigi in arrivo a inizio 2015, in attesa dei nuovi modelli Alfa Romeo.


Sul fronte sindacale è scontro sulla elezione delle Rsu negli stabilimenti Fca e Cnh Industrial. Al centro c'è il Testo Unico firmato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, in cui si definiscono le regole sulla rappresentanza, l'esigibilità dei contratti con le sanzioni per chi non li rispetta, la regolamentazione del diritto di sciopero. Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri, sindacati firmatari del contratto specifico Fiat, hanno comunicato alla Fiom che procederanno all'elezione delle rsu sulla base dell'accordo di gennaio, ma la Fiom non ci sta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino