BOLOGNA - Magica Panda. Dopo 40 anni, 3 generazioni e 8 milioni di clienti in Europa, la regina (con enorme distacco) del mercato italiano conferma la straordinaria...
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Il powertrain è esattamente lo stesso, con il 3 cilindri aspirato a benzina 1.0 da 70 cv che – come spiega Mariagrazia Lisbona, responsabile dell’ingegneria Powertrain di Fca Emea – «fa parte della moderna famiglia modulare Firefly con cilindrata unitaria di 330 cc. È un progetto globale nel quale i due aspirati – c’è anche il 4 cilindri 1.3 da 100 cv – sono prodotti in Brasile, mentre la versione turbo che arriva fino a 180 cv ed è destinata ai mercati europei, alla Cina e agli Usa nasce in Polonia, nella fabbrica di Bielsko Biala».
Alla prova di guida la Panda Hybrid ha offerto sensazioni positive, paragonabili a quelle regalate dall’analoga versione della 500 ed enfatizzate, in termini di agilità e tenuta di strada, dal baricentro che con l’ingresso della componente elettrica si è abbassato di 45 mm. Apprezzabile anche la velocità alla quale, quando si frena attivando la funzionalità e-braking, viene ricaricata la batteria. Proprio Panda è stata presa ad esempio da Luca Napolitano, responsabile Fiat e Abarth per l’area Emea, per illustrare i vantaggi economici del mild hybrid nel caso di una percorrenza annua di 10.000 km per 4 anni di possesso dell’auto.
«La Hybrid costa 500 euro in più, ma consumando il 30% in meno consente di risparmiare quasi 300 euro di carburante all’anno. A questo aggiungiamo altri 300 euro, ipotizzando 2 o 3 accessi settimanali gratuiti in centro dove le ibride non pagano il parcheggio, e altri 130 euro dovuti all’esenzione dal bollo previsto dalla Regione Lazio. Nel primo anno la differenza di prezzo è già compensata, e nell’arco dei quattro anni si risparmiano 2.800 euro». Una spiegazione convincente, anche se i calcoli relativi al caso di Roma andrebbero rivisti sulla base delle normative locali, visto che in Italia nel campo delle agevolazioni che dovrebbero favorire la diffusione di una mobilità più pulita ogni Comune fa storia a sé. È comunque indubbio che l’accoppiata Fiat si presenti al mercato con un prezzo accessibile (da 10.900 euro per entrambi i modelli) e con una ricca “Launch Edition” riconoscibile per la nuova ed esclusiva livrea Verde Rugiada e per l’inedito logo a forma di “H” che sul montante centrale raffigura due foglie con gocce di rugiada.
Questa serie speciale, dal prezzo non ancora comunicato, si caratterizza per una “chicca” alla prima applicazione automotive: i rivestimenti dei sedili in filato realizzato interamente con plastica riciclata, al 10% di origine marina. L’idea è di “Seaqual initiative”, piattaforma condivisa nata in Spagna 3 anni fa per lottare contro il “soffocamento” dei mari alla quale hanno già aderito 530 aziende internazionali (tra cui ovviamente Fca), alle quali se ne aggiungono in media 40 al mese. «Se pensiamo – conclude Napolitano – che per i sedili di una 500 o Panda occorre riciclare 6 bottiglie da 1,5 litri, ipotizzando 100.000 vetture si libererebbe dalla plastica un’area grande come il Mar Ligure fino alla Versilia e all’Isola d’Elba».
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Il Gazzettino