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STOCCARDA - «Creare il più desiderato marchio di lusso», è l'obiettivo che il capo del design di Daimler, Gorden Wagener, si è dato con Mercedes-Benz. Il manager ha spiegato che il lusso è «il desiderio per lo straordinario». Una purezza sensuale che la casa di Stoccarda vuole trasferire in ogni ambito, incluso il sistema di infotainment, una definizione ormai riduttiva per il Mbux. Che sulla nuova Classe S, l'ammiraglia che debutta in settembre, raggiunge la sua massima espressione.
A due anni dal lancio del sistema, la casa con la Stella si appresta a lanciarne la seconda generazione. Che diventa disponibile su un massimo di cinque schermi, tre dei quali al servizio di chi viaggia in seconda fila confermando l'attenzione suoprattutto per certi mercati, come quelli della Cina e degli Stati Uniti. Il Mbux «mette la persona al centro», assicura il costruttore. Perché sono state incrementate le possibilità di personalizzazione ed allo stesso tempo sono stati resi ancora più intuitivi i comandi. Per Sajjad Khan, membro del Consiglio direttivo di Mercedes con delega al Case, cioè la strategia per le auto connesse, autonome, condivise ed elettriche, si tratta di un «sistema preciso, attento e personale come mai prima d'ora».
Fra le novità ci sono la possibilità (a richiesta) per il conducente di disporre di una scena tridimensionale, una comunicazione più fluida con l'assistente vocale “Hey Mercedes” che, fra le altre cose spiega sia come connettere il telefonino sia dove si trova il kit di pronto soccorso, e di condividere i contenuti anche sugli schermi dei passeggeri. Con la seconda generazione del Mbux anche chi sta seduto dietro può intervenire sul navigatore e modificarne le mete.
Sul fronte della sicurezza, il costruttore ha introdotto l'autenticazione biometrica frutto della combinazione fra impronta digitale, riconoscimento facciale e vocale.
Il Gazzettino