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La spina e basta. Non è più questione di “se”, ma di “quando”. Lo dice il mercato, si sente nell’aria e si vede dai listini delle case automobilistiche che presentano auto elettriche sempre più numerose. E la spinta non scenderà nei prossimi mesi, frutto di investimenti poderosi da parte dei costruttori che, secondo i conti della Reuters, ammontano a 515 miliardi di dollari (458 miliardi di euro) da qui al 2030. Un fiume di denaro che si sta già trasformando in un’onda di nuovi modelli che si sta già riversando sulle nostre spiagge. In casa Audi, la prossima candidata alla spina è la A6 E-tron, derivata dal concept omonimo e che sarà basata sulla piattaforma PPE, la stessa che darà vita alla Q6 E-tron e alla nuova Porsche Macan mentre la casa di Zuffenhausen arricchisce la gamma della sua prima elettrica Taycan con la versione GTS, la prima con oltre 500 km di autonomia.
All’interno del gruppo Volkswagen, dopo la ID.3 e la ID4, sono in arrivo il suv coupé ID.5, il van ID.Buzz e un piccolo Suv derivato dal concept ID.Life. Anche Skoda affiancherà la sua Enyaq con una versione coupé mentre Cupra ha rotto già il ghiaccio con la Born. Mercedes ha pronte per il 2022 la EQB e la EQE che sarà disponibile anche in versione suv seguendo la sorte della EQS. Smart, marchio elettrico al 100% dal 2020, avrà presto il suo suv il cui stile sarà ripreso dal prototipo #Concept 1. Anche BMW, dopo aver introdotto in rapida successione iX3, iX e i4, ha già in rampa la X1 elettrica alla quale farà seguire la Serie 7 e altri modelli (anche M ad alte prestazioni) senza tubo di scarico. È elettrico al 100% il destino della Mini e anche Rolls-Royce avrà nel 2023 la sua prima auto senza pistoni, la Spectre. Dall’altro capo del mondo automotive, l’enorme successo della Dacia Spring (oltre 40mila ordini) dimostra che l’elettrico, se accessibile, è una scelta che gli automobilisti sono già pronti a fare.
Ci punta anche mamma Renault con la Mégane che diventa completamente elettrica e va a fare compagnia alle già note Zoe, Twingo, Twizy e ai mezzi commerciali tra cui la nuova Kangoo, gemella della Mercedes Citan e della Nissan Townstar. L’alleato giapponese punta decisamente alla nuova Ariya, seconda elettrica globale di Nissan che arriva oltre un decennio dopo la Leaf. Nel gruppo Stellantis l’elettrico ha già contagiato i marchi Peugeot, Opel, Citroen, DS e Fiat con la 500. Le prossime solo con la spina annunciate sono la 308 e l’Astra in attesa di Alfa Romeo e Abarth elettriche, di una piccola Jeep nel 2023 e anche di una Lancia pronta a far rivivere tra qualche anno la Delta senza i tubi di scarico. Si chiameranno Folgore le Maserati elettriche: si comincia dalla nuova GranTurismo, poi sarà il turno della C20 e di tutti gli altri modelli in gamma. Il gruppo franco-italiano prevede che il 30% dei propri mezzi commerciali saranno elettrici entro il 2025 e il 70% per il 2030.
Anche Ford è partita con il Transit elettrico, negli USA ha messo la batteria al suo best seller F-150 e ha presentato la versione GT per la Mustang Mach-E mettendo a disposizione i motori del suo Suv elettrico per trasformazioni post-vendita ad emissioni zero. In Europa invece le vetture Ford saranno elettriche al 100% entro il 2030. Stesso obiettivo per Volvo che, dopo la XC40 Recharge fa rivivere il nome C40 in un crossover coupé compatto, scattante e che fa completamente a meno della pelle. Il prossimo atto è la nuova XC90 che sarà ispirata al concept Recharge. Vanno all’attacco anche i coreani.
Hyundai, dopo la Ioniq 5, ha pronta il suv Ioniq 7 ispirata al concept Seven mentre Kia farà seguire alla EV6 il suv di grandi dimensioni EV9, ma prima sarà la volta della nuova Niro, ancora una volta con una versione mossa unicamente dalla batteria. L’elettrico sta ravvivando marchi che sembravano consegnati alla storia e ne ha creati altri che già rappresentano il presente. Il primo nome che viene in mente è Tesla, ora intenta nel lancio della Model Y in Europa, ma già al lavoro sul pick-up Cybertruck, sulla Roadster che promette prestazioni strabilianti e su un modello ancora più compatto della Model 3. Lynk&Co., Polestar e Rivian rappresentano nuovi attori e nuove formule, industriali e di fruizione, ormai credibili sia per gli investitori sia per i clienti.
L’elettrico sta anche creando una nuova generazione di auto ipersportive da 2.000 cavalli come la Lotus Evija, la Pininfarina Battista e la C-Two di Rimac, costruttore croato unitosi ultimamente alla Bugatti.
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Il Gazzettino