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BOLOGNA - Sono stati 271 i pedoni morti sulle strade italiane nel 2021 secondo una stima preliminare dello specifico Osservatorio dell’Asaps, associazione sostenitori Polstrada. A questo dato occorrerà aggiungere una percentuale fra il 30 e il 35% di feriti gravi, deceduti successivamente nelle terapie intensive degli ospedali. Si tratta di 196 uomini e 75 donne, 239 cittadini italiani e 32 stranieri. Rispetto al 2018, con 612 morti, al 2019, 534 decessi, al 2020 con 409 vittime sulle strade italiane (fonte Aci-Istat), il fenomeno ha avuto una forte riduzione solo a causa della pandemia, ma il 2021 con la prima stima preliminare ha invece mostrato una media di 22 pedoni morti ogni mese.
L’anno nero per i pedoni, ricorda l’Asaps, è stato il 2002, prima dell’introduzione della patente a punti, quando fu raggiunto il picco di 1.226 decessi.
«In un momento in cui i dati del Covid-19 schiacciano tutte le notizie, vogliamo riportare l’attenzione anche sul tema della sicurezza stradale, perso per strada proprio dalla politica che nell’anno appena chiuso non ha voluto introdurre sanzioni più pesanti ad esempio verso chi usa il cellulare alla guida», commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, che lancia anche «l’ennesimo appello a tutti i membri del Parlamento perché subito dopo la nomina del Presidente della Repubblica ci sia un provvedimento straordinario che preveda sanzioni e modifiche al Codice della Strada, che quest’anno compie 30 anni dall’approvazione, con un mondo della viabilità e mobilità totalmente cambiato rispetto agli anni Novanta».
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