Il confronto con Russell ha messo Bottas in una situazione di difficoltà. Vediamo perché

Nella foto, Valtteri Bottas
Brackley, abbiamo un problema. Le lacrime di George Russell per aver perso una grande occasione causa foratura, sono niente al confronto del momento di depressione che...

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Brackley, abbiamo un problema. Le lacrime di George Russell per aver perso una grande occasione causa foratura, sono niente al confronto del momento di depressione che starà vivendo Valtteri Bottas. Il pilota finlandese è uscito piuttosto malconcio dal GP di Sakhir. La virulenza con cui Russell si è presentato fin dalle prove libere, ha mandato in confusione Bottas che, tra venerdì e domenica, ha commesso una serie infinita di errori e sbavature. La pressione è stata tanta come non gli era mai capitato prima, quando si ritrova nel box Lewis Hamilton. Perché? Perché essere sconfitti dal sette volte campione del mondo in gara o in qualifica, è una cosa normale e quando Bottas riesce a batterlo, soprattutto nel Q3, gli applausi sono tutti per lui. Lo scorso weekend, invece, Valtteri si è trovato nel ruolo inedito di prima guida del team Mercedes, ma è stato sopraffatto dal nuovo arrivato. Senza il paravento di Hamilton, il bravo pilota finlandese si è sentito come nudo. Certo, è riuscito a siglare la pole, ma con appena 26 millesimi su Russell (d'accordo, bisogna tenere conto che si correva su un circuito da 53-54 secondi) che la W11 l'ha conosciuta per la prima volta venerdì. Ma è in gara che Bottas si è perso.



Siamo tutti d'accordo sul fatto che Russell non è un pilota qualsiasi, un ragazzo qualunque. L'inglese ha talento, tanto talento, come ha dimostrato vincendo la GP3 prima e la F2 poi. Con la Williams ha fatto cose egregie e viene da sorridere quando si fa notare che lui non ha preso ancora un punto in F1, mentre lo scorso anno il suo compagno Robert Kubica ci è riuscito. Ma come ci è riuscito? Per la penalità inflitta a chi aveva concluso davanti a lui. Occorrerebbe ragionare prima di parlare o scrivere. Ma tant'è. Questo appunto è per sottolineare, semplicemente, che Bottas si è dovuto confrontare con un Russell che ha tanta qualità e la spregiudicatezza di chi non aveva nulla da perdere.

Ricordiamo, per esempio, quando Mika Hakkinen, dopo un solo anno di F1 con la Lotus nel 1992 (approdando nel Mondiale direttamente dalla F3), l'anno seguente svolse solo test per la McLaren, nessuna gara. Ron Dennis, però, lo chiamò per disputare il GP del Portogallo 1993 del 26 settembre per sostituire Michael Andretti. E Hakkinen, in qualifica si mise dietro il compagno di squadra, un certo Ayrton Senna: terzo tempo per il finlandese (davanti le Williams di Damon Hill ed Alain Prost) in 1'12"443, quarto il brasiliano in 1'12"491. In gara, poi, Senna si ritirò per rottura del motore, Hakkinen per testacoda. Il buon Mika poi, come la storia scrive, vinse due mondiali...


Bottas ha avuto una corsa particolarmente complicata. Russell lo ha subito battuto alla prima curva dopo il via e questo ha sicuramente influito su Valtteri, che come abbiamo visto in tante altre occasioni tende ad abbattersi piuttosto rapidamente in condizioni sfavorevoli. E per un pilota non è certo il massimo. Poi, c'è stato il caos del pit-stop Mercedes e Bottas ha dovuto affrontare il finale di gara con le stesse gomme usate fino al momento in cui si era fermato ai box. Quindi, pneumatici fortemente usurati. Non poteva permettersi la rimonta di Russell, che era arrivato fino al secondo posto e poteva andare a caccia di Sergio Perez senza quella maledetta foratura. Bottas, però, gomme o non gomme, è uscito con le ossa rotte dalla sfida interna, inedita, con Russell. E questo potrebbe essere un problema non indifferente per la sua autostima e per la considerazione all'interno della Mercedes. Certo, una gara storta non può cancellare il gran lavoro svolto in questi anni per la Mercedes, le sue pole e anche le sue vittorie, ma il Bottas di questa stagione è lontano parente da quello del 2019, troppo arrendevole. Anche nella precedente gara di Sakhir, quella di fine novembre, era sparito dai radar. Sarà dunque interessante vedere come reagirà Valtteri ad Abu Dhabi chiunque sarà al suo fianco nel box, Russell o Hamilton. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino