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RIAD – L'Arabia Saudita si proietta nel futuro del motorsport e apre per la quarta volta il calendario della Formula E, la terza consecutiva con un doppio appuntamento. Lo scorso anno ha scritto una pagina di storia del campionato elettrico perché il tracciato di Diriyah è stato il primo ad ospitare una gara con l'illuminazione artificiale, grazie a far a Led a basso consumo. Le gare di venerdì e sabato (partenza alle 17 italiane) sono quelle che inaugurano l'ottava stagione, la più intensa della storia e la seconda che assegna il titolo mondiale Fia.
Salvo variazioni, si correranno 16 gare: sei città ospiteranno due corse (oltre a Riad anche Roma, Berlino, New York, Londra e Seul), mentre a Città del Messico, Montecarlo, Jakarta e Vancouver si disputerà un solo ePrix.
Ma le novità di questa stagione, l'ultima con le monoposto Gen2, riguardano le stesse prestazioni dei bolidi a zero emissioni e il regolamento, delle qualifiche in particolare. In gara le Gen2 potranno sfruttare 220 kW (299 cavalli) e 250 in Attack Mode (340), ossia 20 e 15 Kw in più rispetto allo scorso campionato. La maggiore potenza imporrà a scuderie e piloti di ricalibrare le valutazioni sulla rigenerazione dell'energia, sul consumo e, tra le altre cose, anche sul deteriorarmento delle gomme, che per l'ultima volta saranno Michelin (dal 2023 toccherà alla coreana Hankook).
Per garantire lo spettacolo, la Formula E ha deciso il prolungamento degli ePrix fino ad un massimo di 10 minuti (la durata normale è di 45 più un giro) in caso di incidenti che comportino l'ingresso della Safety Car o la riduzione della velocità. L'innovazione più significativa riguarda il sistema di qualifica, che ha sempre penalizzato i vincitori dell'ultimo ePrix. Da questa stagione la SuperPole, che vale 3 punti, verrà stabilità dopo una fase a eliminazione diretta che coinvolge i migliori otto piloti, quattro per ciascuno dei due gruppi da 11 che entreranno in pista.
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