VAIRANO - Il Centro Prove di Vairano (Pavia) di proprietà della rivista Quattroruote è famoso per la pista di 8 km dove le auto vengono sottoposte alle prove...
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Presentato nel gennaio scorso al Salone di Detroit, il Ford Raptor è il più esclusivo esponente della famiglia F-150, per anni l’auto più venduta negli Usa. Contrariamente a quanto si possa immaginare, sotto al cofano non pulsa un motore V8, come sulla precedente generazione, bensì un V6 Ecoboost di 3,5 litri. Tuttavia la potenza è straripante: 456 cavalli, con coppia di 690 Nm.
L’altra novità tecnica sta nella trasmissione automatica a 10 marce sviluppata ex novo e abbinata al sistema di trazione integrale, tutto nuovo anch’esso: il controllo è elettronico e non manca un differenziale Torsen per l’assale anteriore utile a migliorare ulteriormente le capacità fuoristradistiche. Sempre in funzione delle prestazioni sui terreni più impervi, inoltre, le sospensioni sono state ridisegnate, aumentate in lunghezza e diametro.
Costruito su un telaio scatolato ad alta resistenza in acciaio e lega di alluminio, il Raptor presenta misure fuori dalla norma per l’Europa, con una lunghezza vicina ai 6 metri (5,90) e una larghezza superiore a 2 (2,1), senza considerare gli enormi specchi retrovisori. Ciò detto, secondo le informazioni fornite dalla Casa “il nuovo Raptor è più leggero di 227 chili rispetto al modello uscente” e si propone come “il pick-up più resistente, più smart e più performante per le prestazioni in fuoristrada”. Il test svolto sul “terribile” percorso di Vairano ci ha persuaso: orgoglio giustificato, il Raptor sarà pure un gigante, ma è un’autentica fuoriserie dell’off-raod.
Rivisitato in alcuni dettagli estetici, il pick-up americano ha un aspetto molto aggressivo, appena ingentilito dalle luci a Led che dominano il frontale. Non passano inosservati i grandi cerchi da 22 pollici con pneumatici BFGoodrich All-Terrain KO2, specificamente progettati. Le portiere sono quattro, con apertura a libro, e in cabina entrano comodamente cinque persone. Volante e sedile sono regolabili, ma è fuor di dubbio che bisogna sistemarsi in posizione alta e dominante, a beneficio della visibilità. Ciò detto, tra le innumerevoli dotazioni non manca una telecamera che scruta tutto ciò che il guidatore non riesce a vedere: utilissima nello scavallamento di dossi al culmine dei pendii più impegnativi. Inutile dire che sulle ripide discese in off-road, su fondi sdrucciolevoli e insidiosi, l’auto provvede a frenare autonomamente, come qualsiasi fuoristrada che si rispetti.
Impressionante è l’escursione delle sospensioni, sperimentata su un tratto accidentato particolarmente tosto. Il Raptor dà l’impressione di non fermarsi davanti a niente. Il nuovo Terrain Management System, tra l’altro, consente di selezionare diverse modalità di guida per ottimizzare la risposta del veicolo a seconda del tipo di terreno e delle condizioni: il sistema interviene sulla potenza, sul controllo di trazione, sull’ABS e su altri parametri dell’auto per ottenere sempre il meglio. Neve, fango, sabbia e pietre non dovrebbero costituire mai un problema.
Sono sei le modalità predefinite selezionabili: Normal mode (per la guida di tutti i giorni); Street mode (per i percorsi stradali); Weather mode (pioggia, neve o ghiaccio); Mud and sand mode (terreni fangosi o sabbiosi); Baja mode (alte velocità su terreni sabbiosi come il deserto); Rock mode (percorsi rocciosi a velocità ridotta). Ovviamente è possibile inserire le ridotte, così come non è esclusa la possibilità – preferibilmente su strada – di utilizzare i paddles per cambiare manualmente.
Il Raptor, come detto, non è importato da Ford Italia. Chi volesse, può comunque entrarne in possesso attraverso un importatore indipendente al prezzo di 65.000 euro circa.
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Il Gazzettino