Fia premia il Rally d'Italia Sardegna: al top come sostenibilità ambientale

Una delle Hyundai i20 WRC durante l'ultimo Rally d'Italia in Sardegna
ROMA – Massimo spettacolo, minimo impatto ambientale. Il Rally Italia Sardegna, dal 2004 la tappa nazionale del mondiale di specialità (ad eccezione del...

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ROMA – Massimo spettacolo, minimo impatto ambientale. Il Rally Italia Sardegna, dal 2004 la tappa nazionale del mondiale di specialità (ad eccezione del 2010), è stato insignito della Federazione Internazionale dell’Automobile del “Fia Action Environment”, certificando a tre stelle la compatibilità ambientale della gara isolana del Wrc, vinta quest'anno da Thierry Neuville (Hyundai i20 coupé) con una straordinaria rimonta sul filo dei decimi di secondo. L'Aci, che organizza l'evento, ha spiegato che l’appuntamento tricolore diventa «un’eccellenza tra le gare del calendario iridato».


Le tre stelle sono il punteggio massimo che la Fia attribuisce. Il titolo assegnato quest'anno segue quello del “Commitment to Excellence” attribuito nel 2016 ed il “Progress Toward Excellence” dello scorso anno. Entrambi già attestavano il contenuto impatto ambientale ed il rispetto per il territorio del rally dei Quattro Mori.

«Sono orgoglioso di questo premio – ha dichiarato il presidente dell'Automobil Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani - che riconosce i nostri sforzi e corona tutto l’impegno attuato a livello nazionale e territoriale». «In qualità di Federazione sportiva intendiamo estendere il percorso virtuoso della certificazione ambientale, intrapreso con il Rally d’Italia Sardegna, a tutte le manifestazioni motoristiche che organizziamo nel Paese durante l’anno», ha aggiunto.

La nuova certificazione della Fia riconosce l'impegno dell'Aci su tre fronti: la formazione, la gestione dei rifiuti e l'analisi delle emissioni nocive attraverso il calcolo del Carbon Footprint, la cosiddetta “impronta di carbonio”. In particolare, con il programma “Wrc nelle Scuole” gli studenti degli istituti primari e secondari dei comuni toccati dalla gara sono stati educati per diventare “tutor ambientali”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino