Ferrari 488 Pista Spider, grinta a cielo aperto. È la più prestazionale scoperta mai realizzata dal Cavallino

La Ferrari 488 Pista Spider
PARIGI - Le Ferrari Monza SP1 e SP2 sono state tra le protagoniste assolute del Salone di Parigi. Tuttavia nello stand Ferrari ha fatto il suo debutto sulla scena europea anche...

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PARIGI - Le Ferrari Monza SP1 e SP2 sono state tra le protagoniste assolute del Salone di Parigi. Tuttavia nello stand Ferrari ha fatto il suo debutto sulla scena europea anche un’altra supercar di grande appeal: la 488 Pista Spider, versione scoperta della nota berlinetta a due posti, con motore 8 cilindri montato in posizione posteriore/centrale. Svelata in anteprima, ad agosto, al concorso d’eleganza di Pebble Beach, in California, la nuova 488 Pista Spider è il cinquantesimo modello scoperto prodotto a Maranello ed è anche l’auto scoperta più prestazionale prodotta finora dalla Ferrari.

 

Evoluzione estrema della 488 Spider “normale”, è spinta dal V8 biturbo di 3902 cc con potenza aumentata di 50 cv, ovvero 720 cv/770 Nm (185 cv/litro). Secondo i dati forniti dalla Casa raggiunge i 340 km/h, passando in accelerazione da 0 a 100 in 2,85 secondi, grazie anche al cambio doppia frizione 7 marce che consente di passare da un rapporto all’altro a velocità degne quasi di una Formula 1 (30 millisecondi).
L’auto pesa 1525 kg, ma il dato forse più significativo è il rapporto peso/potenza: 1,92 kg/cv. Roba mai vista su un’auto stradale, per quanto esclusiva. In casa Ferrari tengono a far sapere che la nuova 488 Pista Spider «abbina l’impiego delle migliori soluzioni tecnologiche sviluppate nelle competizioni con il piacere della guida en plein air, consentendo di vivere emozioni uniche».

Per viverle, queste emozioni, occorre sborsare non meno di 245.000 euro (più qualche optional irrinunciabile). E’ dunque un privilegio riservato a pochi. Tuttavia è fuor di dubbio che le credenziali sono più che credibili: dinamica e aerodinamica derivano infatti da due modelli da corsa come la 488 Challenge e la 488 GTE, che ha vinto il FIA World Endurance Championship nella classe GT nel 2017, per un totale di cinque Campionati Costruttori nel FIA WEC GT su sei partecipazioni. Inoltre questo modello recepisce anche tutto il lavoro di sviluppo svolto con la berlinetta coupé 488 Pista, l’auto da cui deriva direttamente e dalla quale si distingue essenzialmente per la possibilità di viaggiare en plein air. “Ma in questo caso – spiegano gli uomini di Maranello – l’obiettivo era quello di ottenere il connubio perfetto tra efficienza aerodinamica, essenzialità delle forme e spirito racing».


Ed è proprio per questo motivo che il progetto ha fatto man bassa delle esperienze maturate nel Reparto Corse di Maranello, non escluse quelle che consentono alle vetture di Formula 1 di ottimizzare l’aerodinamica. La cura nei dettagli, infine, è stata posta anche nella scelta della gommatura: come già per la 488 Pista chiusa, anche sulla Spider vengono adottati speciali pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 K2, progettati appositamente dal colosso francese per esaltare il comportamento dinamico della macchina.
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Il Gazzettino