Mortara (Mahindra): «A San Paolo vedremo tanti sorpassi. E la nostra monoposto dovrebbe essere più competitiva»

Edoardo Mortara (a sinistra nella foto) con il compagno di squadra Nick De Vries
SAN PAOLO – Edoardo Mortara, il pilota italo svizzero della Mahindra, non si sbilancia prima del secondo ePrix di San Paolo, il quarto della decima stagione della Formula E,...

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SAN PAOLO – Edoardo Mortara, il pilota italo svizzero della Mahindra, non si sbilancia prima del secondo ePrix di San Paolo, il quarto della decima stagione della Formula E, che riparte sabato dopo una pausa di un mese e mezzo: «È sempre difficile far pronostici, la Formula E è molto imprevedibile», chiarisce ai 35° della metropoli brasiliana (la temperatura dell'asfalto raggiunge i 50°). «Non sai mai se sarai competitivo o meno – insiste – Veniamo da tre gare un po' difficili, ma c'è stata anche una bella correzione di rotta grazie agli ingegneri che hanno lavorato tantissimo e credo che avremo delle soluzioni che miglioreranno le prestazioni della macchina».

A San Paolo dovremmo tornare a vedere quei sorpassi che sono mancati finora quest'anno...

«Saranno tanti, sì».

Sorpassi veri o solo cambi di posizione?

«Dipende da come ognuno vede la gara, ma sicuramente sarà un ePrix più simile a quelli che ci siamo abituati a vedere nella seconda parte della scorsa stagione. Potrebbe assomigliare alle corse di Berlino o di Portland. Speriamo che sia un bello spettacolo per la gente (si parla del tutto esaurito o quasi, con 20.000 posti, ndr».

Le temperature sono elevate: problemi?

«Le temperature hanno sempre una grossa influenza sulle gomme e sulle batterie. La gestione dell'energia sarà più impegnativa, anche perché veniamo da tre gare in cui non era particolarmente caldo. A Città del Messico avevamo raggiunto i 25°, niente di straordinario, ma qui saranno dieci in più. E qui è anche molto umido: non aiuta».

Dal punto di vista del pilota?

«Al caldo siamo abituati. Invece, dovremo fare molta attenzione alla strategia: la tattica sarà molto importante».

La Pole Position conterà meno che altrove, a parte i tre punti s'intende.

«Partire davanti è sempre qualcosa di importante, ma sicuramente lo è meno che in gare come quelle di Città del Messico o di Diriyah».

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Il Gazzettino