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Il futuro prossimo della Formula E è già delineato. È tutto scritto in chiaro nel bando FIA che porterà alla selezione dei fornitori di telaio e batterie - uguali per tutti i team - per la Gen4, la monoposto elettrica che correrà a partire dalla stagione 2026 (per arrivare poi almeno fino al 2030). Vettura che andrà a sostituire la Gen3 che ha fatto il debutto in questa stagione a Città del Messico. I nomi di chi si aggiudicherà il contratto saranno resi noti il 19 ottobre. A leggere il documento, la volontà sembra quella di andare nella direzione di una maggiore potenza per accrescere lo spettacolo in pista. Sempre e solo a zero emissioni. Un semplice sibilo e sull’asfalto si vola.
Le gare dei futuri campionati saliranno fino a 22, alle quali si aggiungeranno 6 giorni di test e altrettanti eventi di promozione della Formula elettrica, per un totale stimato di 10mila chilometri.
Le monoposto in gara in ogni E-Prix potranno arrivare a un massimo di 24. I motori previsti saranno due, uno anteriore - a differenza di oggi non funzionerà solo da generatore ma darà anche trazione avanti - e uno posteriore, ognuno con potenza massima di 300 chilowatt per un totale di 600 chilowatt “spendibili” in qualifica o gara con e senza risparmio energetico – aspetto, il secondo, che farebbe pensare a possibili gare “sprint” – e con basso o alto carico aerodinamico. Più potenza che dovrà essere supportata da un incremento della potenza di rigenerazione da 600 a 700 kW e da un aumento della capacità del pacco batterie da 48 a 55 chilowattora.
Dal documento si evince che a partire dal 2026 potrebbero essere previste anche sfide a potenza limitata a 300 chilowatt.
La lunghezza massima prevista sarà di 5 metri esatti. Gli pneumatici saranno montati su cerchi dada 20 pollici, 2 in più degli attuali. Questo per quello che riguarda la base uguale per tutti i team, poi toccherà ad ogni scuderia, progettare, e sviluppare tutto il resto, da motori e powertrain alle sospensioni passando per inverter, raffreddamento e quant’altro necessario a far sfrecciare in pista le proprie monoposto. Perché la Formula E non ha alcuna intenzione di deludere i tanti appassionati che crescono gara dopo gara. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino