Fca, titolo in altalena dopo il “no comment” su indiscrezioni. WSJ: vendita Jeep non rapida

La sede Fca ad Auburn Hill
MILANO - Fca in altalena in Borsa a Milano dopo la risposta a Consob nella quale il Lingotto ha ribadito che riceve «talvolta contatti in merito a possibili operazioni...

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MILANO - Fca in altalena in Borsa a Milano dopo la risposta a Consob nella quale il Lingotto ha ribadito che riceve «talvolta contatti in merito a possibili operazioni strategiche» ma «non commenta le indiscrezioni di mercato e non intende commentare ulteriormente su eventuali contatti». Ad apertura di seduta il titolo ha avuto una partenza sprint con un rialzo dell’1,8% a 12,72% per poi passare in terreno negativo (-0,2%).


Fca ha poi ripreso quota ed attualmente fa registrare un rialzo dello 0,32% a 12,53 euro. Ieri il titolo ha aggiornato il massimo storico chiudendo in rialzo del 2,97% a 12,49 euro, dopo le ipotesi di scorporo del polo del lusso (Maserati e Alfa Romeo) e della componentistica (Magneti Marelli e Comau) e le voci su una possibile collaborazione con Volkswagen per la produzione di veicoli commerciali leggeri.

«La vendita di Jeep non sarebbe un’operazione rapida». Così il Wall Street Journal che dedica un articolo sulla prima pagina a Fca e alle voci di interesse da parte dei cinesi. «Una possibile offerta da parte di un produttore cinese per la divisione Jeep di Fca ha dato una spinta al titolo del produttore automobilistico italo-americano, ma deve ancora arrivare sul tavolo di Sergio Marchionne», scrive il quotidiano Usa. «Il capo di Fiat-Chrysler, il più duraturo tra i ceo di Detroit, non ha molto tempo per stare ad aspettare», aggiunge il quotidiano, ricordando che Marchionne prevede di lasciare ai primi del 2019. Marchionne, spiega il Wsj, è alle prese con un piano di sopravvivenza per il Gruppo che è al suo punto di massima profittabilità ma non ha le risorse per sviluppare l’auto elettrica e quelle automatizzate: «Se il piano di sopravvivenza di Marchionne fallisce - scrive il Wsj - gli analisti dicono che la società e il suo maggior azionista, Exor, possano essere costretti a spezzettare Fca».

Il Wsj cita quindi una nota di Jeffries Group in cui si sostiene che l’uscita dal segmento di auto per il mercato di massa potrebbe essere una priorità strategica per Exor. Ma un portavoce di Exor, citato dal quotidiano, precisa che non sta spingendo per un’uscita: « Fca ha i mezzi e sta investendo nello sviluppo del proprio futuro», ha spiegato, una strategia che Exor sostiene.

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Il Gazzettino