Fca-Psa, Elkann: «Covid conferma ragioni solide della fusione, creeremo un innovativo modello di business»

Il presidente di Fca, John Elkann
 AMSTERDAM - La crisi del Covid 19 non mette in discussione la fusione tra Fca e Psa, ma anzi conferma le sue «solide ragioni» e l’obiettivo resta quello di...

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 AMSTERDAM - La crisi del Covid 19 non mette in discussione la fusione tra Fca e Psa, ma anzi conferma le sue «solide ragioni» e l’obiettivo resta quello di chiudere l’operazione entro il primo trimestre del 2021. «Un grande futuro attende questa nuova azienda», sottolinea il presidente John Elkann agli azionisti di Fca che partecipano, in streaming, all’assemblea convocata ad Amsterdam per approvare il bilancio 2019, chiuso con un utile netto di 2,7 miliardi di euro, in calo del 19% rispetto al precedente esercizio e un utile netto adjusted di 4,3 miliardi (-9%). I soci hanno anche confermato i vertici della società e il consiglio di amministrazione.


«Nonostante le enormi sfide che sono emerse a causa dell’emergenza Covid-19, posso confermare che il lavoro svolto dai nostri team per portare a termine la fusione è proseguito a ritmo sostenuto», spiega Elkann. «L’accordo con Psa - sottolinea - è stato il culmine di un anno di attività intense, mirate a trasformare le parole in fatti. Sono anche particolarmente felice che questa fusione segni l’unione con Peugeot, anch’essa una famiglia che vanta più di un secolo di impegno e successi straordinari in questo settore. L’unione tra Fca e Psa si basa sulla creazione di un innovativo modello di business, con le dimensioni per generare enormi efficienze e unire le competenze necessarie allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia».

Elkann parla degli importanti traguardi raggiunti nel 2019 e dice che il Covid ha insegnato che «non si sa mai cosa ci riserva il futuro». «Quello che possiamo fare è assicurarci di essere sempre quanto più forti possibile in ogni area di attività, in modo da essere pronti in qualsiasi momento ad affrontare le sfide che ci attendono. I risultati del 2019 hanno rafforzato fondamenta già solide e ci hanno aiutato a gestire questa emergenza con fiducia, flessibilità. Anche l’amministratore delegato Mike Manley. è convinto del valore della fusione con Psa perché »creerá il quarto costruttore automobilistico mondiale per volumi. Insieme avremo una dimensione globale più equilibrata e redditizia con margini tra i più alti nei nostri mercati chiave, Europa, Nord America e America Latina. Avremo anche l’opportunità di rimodellare la strategia in altre regioni». 


Manley spiegagli azionisti che la maggior parte degli stabilimenti è ripartita così come gran parte della rete dei rivenditori «La nostra riapertura non è stato un semplice interruttore on/off, ma un processo graduale e responsabile con la sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sempre al centro». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino