Fca, Marchionne: «La piena occupazione ci sarà nel 2018. Stop alla cassa integrazione»

Ai sindacati Marchionne ha spiegato che anche Pomigliano sarà coinvolto nel piano Alfa Romeo, con Cassino e Mirafiori e conferma che a Torino si faranno i modelli di fascia alta
TORINO - Tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani di Fca rientreranno dalla cassa integrazione e dalla solidarietà entro il 2018, nonostante il rinvio al 2020 di...

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TORINO - Tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani di Fca rientreranno dalla cassa integrazione e dalla solidarietà entro il 2018, nonostante il rinvio al 2020 di alcuni modelli previsti dal piano industriale. Lo ha assicurato l'amministratore delegato Sergio Marchionne ai sindacati che ha incontrato al Lingotto. Presente anche Alfredo Altavilla, ceo dell'area Emea (Europa, Africa e Medio Oriente).


Dall'Europa arrivano ancora segnali positivi per Fca che sale al quarto posto tra i costruttori, alle spalle di Volkswagen, Psa e Renault. A febbraio le immatricolazioni del gruppo sono state 80.963, il 22,4% in più dello stesso mese 2015, a fronte di una crescita del mercato del 14%. Bene tutti i brand: +24,4% Fiat con Panda e 500 city car più vendute e Tipo in forte crescita, +23,9% Jeep, +15,9% Lancia Chrysler, +8,6% Alfa Romeo. Ai sindacati Marchionne spiega che anche Pomigliano sarà coinvolto nel piano Alfa Romeo, con Cassino e Mirafiori e conferma che a Torino si faranno i modelli di fascia alta.

Il buon esito del rilancio del Biscione, che punterà soprattutto ai mercati americano ed europeo visto il rallentamento di quello cinese, è quindi fondamentale per raggiungere l'obiettivo della piena occupazione. In tutto sono otto i modelli previsti entro il 2020: la produzione della Giulia e dello Stelvio nel 2016, altri quattro entro il 2018, due entro il 2020. «Marchionne ci ha confermato gli investimenti e nuovi modelli previsti dal piano industriale 2014-2018», sottolinea Marco Bentivogli, segretario generale della Fim. «Positivo il calo della cassa integrazione dal 40% del 2013 al 12% del 2015 - aggiunge - con 3000 assunzioni stabili lo scorso anno. Altre 200 persone verranno impiegate alle Costruzioni sperimentali di Mirafiori per fare una versione speciale del Ducato, altre 200 a Verrone e Termoli perchè aumenteranno le produzioni sui motori».

«Fca continuerà a investire e incrementare la produzione in Italia, puntando sempre di più sul segmento premium, in particolare sui marchi Alfa e Maserati. Tutti gli stabilimenti italiani hanno una missione produttiva che ne garantisce il futuro», spiega Rocco Palombella, numero uno della Uilm. Per Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic, «il miglioramento della situazione finanziaria soprattutto in Europa permette di completare il piano gamma prodotti, che inizia con il lancio del Levante e della Giulia e questo consente di continuare a perseguire l'obiettivo della piena occupazione per i tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani».

«Fca - dice il segretario generale dell'Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera - ha confermato tutti gli impegni per la completa saturazione degli stabilimenti italiani per il 2018 grazie alla realizzazione di sei nuove linee Alfa, grazie alle quali gli impianti riusciranno a lavorare a pieno regime». «Marchionne ha taciuto sugli investimenti, soprattutto per l'Alfa - commenta Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese - sui tempi si aspettavano indicazioni più precise. Restano gli interrogativi e la necessità di un confronto più stringente sugli stabilimenti, a partire dalle prospettive del Polo torinese del lusso».

 
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Il Gazzettino