Fca, in Argentina torna la Uno nella versione “Way”. Rattazzi: «La crisi ci dà spunti di competitività»

La Uno Way
BUENOS AIRES - Fiat Argentina ha presentato oggi a Olivos, in provincia di Buenos Aires una nuova versione della “Uno Way” totalmente ripensata nel design,...

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BUENOS AIRES - Fiat Argentina ha presentato oggi a Olivos, in provincia di Buenos Aires una nuova versione della “Uno Way” totalmente ripensata nel design, motorizzazione, accessori ed elettronica che, ha dichiarato il presidente di Fca Automobiles Argentina, Cristiano Rattazzi, «Prova l’impegno del nostro gruppo di mantenere la leadership nel Paese anche in momenti difficili come questo». All’iniziativa è intervenuto anche il nuovo direttore generale di Fca Argentina, Martin Zuppi, che ha preso il posto di Antonio Filosa, ora presidente del gruppo Fca in America latina. La produzione e commercializzazione della Fiat Uno era stata sospesa in Argentina nel 2016, ma ora viene rilanciata con l’immissione sul mercato di una versione “più aggressiva” che si inserisce in un segmento di mercato intermedio fra due altri modelli, l’utilitaria Mobi e la “hatch” Argo.


Viene proposta in un unica versione con motore a benzina 1.3 litri Firefly di quattro cilindri e 99 cv. Ha una velocità massima di 165,4 km/h e accelera da 0 a 100 km in 11,2 secondi. Rattazzi ha confermato che la svalutazione «Ha reso più competitivo il settore automobilistico in Argentina», ma ha sottolineato che ci sono problemi da risolvere per tradurre questo potenziale in realtà. «Per esempio - ha spiegato - il Mercosur si è chiuso, e negli anni 2006-2007 è diventato sostanzialmente una questione Argentina-Brasile per quanto riguarda il nostro settore. E questo ha creato un danno a medio termine, perché oggi come oggi si deve poter andare in tutto il mondo».


«Una fabbrica che esporta, come è il nostro caso, deve poterlo fare - ha sottolineato a tutto campo, mentre qui esportiamo solo in Brasile. E ora che il Brasile non è proprio un successo enorme e non sta crescendo, ci crea un certo danno». Noi speriamo, ha proseguito, che «si arrivi all’accordo fra Europa e Mercosur. Ogni giorno siamo lì per chiuderlo, e se si chiude, nel giro di quattro o cinque anni si aprirebbero mercati di esportazione molto buoni». La nostra fabbrica di Ferreyra a Cordoba, ha concluso, è un impianto modello. Bisognerà magari adattarsi a certe regole per poter mandare il prodotto in Europa, ma per esempio la nostra Cronos Sedan è un bellissimo modello è si può esportare a tutto il mondo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino