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ABU DHABI "Abbiamo ascoltato i nostri spettatori, i tifosi, i piloti, la F1 e la FIA, e stiamo lavorando per apportare alcune modifiche al layout della pista. Inizieremo con i lavori già dall'estate, vogliamo creare una pista più veloce, garantendo maggiori opportunità". Così si era espresso lo scorso giugno il Ceo di Abu Dhabi Motorsports Management, Saif Al Noaimi. Ed è stato di parola. I lavori sul circuito di Yas Marina sono stati completati e quel circuito piatto che da anni non permetteva grandi spunti per sorpassi dovrebbe ora offrire maggiori possibilità e garantire uno spettacolo ancora migliore. Molte curve del circuito di Abu Dhabi sono state "aggiustate", addirittura è sparita una chicane e si valuta che il tempo sul giro potrebbe essere inferiore di ben 10 secondi. I lavori sono stati realizzati dalla italiana Dromo di Reggio Emilia , famosa per i lavori svolti sui circuiti di Monza e del Mugello, ma anche per quelli portati a termine a Zandvoort e Sepang, Silverstone, Le Castellet e Singapore, Misano e Termas de Rio Hondo.
Il progettista Jarno Zaffelli ha spiegato: " Ci siamo occupati della parte di costruzione della pista, degli asfalti, dell’implementazione delle varie sezioni. La società Colas invece, con cui abbiamo già collaborato a Le Castelelt, ha lavorato su barriere ed altri elementi esterni. Nel primo mese, quello di agosto, abbiamo completato la nuova curva 5, che prende il posto della vecchia chicane tra la 5, la 6 e la 7. Dal prossimo GP di F1, i piloti troveranno una curva a sinistra, con telemetria cambiata e un’inclinazione quasi nulla. Si arriva a tutta velocità dalla 3 con una frenata più delicata della precedente, che quindi non alzerà molto i valori della forza G dato il raggio di curvatura inferiore anche con 10 km/h in più. Il punto di frenata si allunga di un centinaio di metri così come quello di corda, precisamente al quarto cordolo interno colorato di rosso partendo da destra”, Zaffelli prosegue nella descrizione: "Si tratta di una curva molto tonda, con un’apertura interna alla Hermann Tilke, il progettista tedesco che ha disegnato diversi circuiti di F1. Non troppo differente dalla 1, 10 e 11 di Austin, fatte con lo stesso concetto. Questa curva è stata rimodellata dopo essere stata distrutta completamente e presenta differenti inclinazioni. Oggi ha nuovi drenaggi, cordoli e banchine, e oltre a un asfalto rinnovato sono presenti delle nuove barriere che sono state spostate".
"A fine settembre sono partiti i lavori alla nuova curva 9, che ne sostituisce ben quattro: 11, 12, 13 e 14. Le auto arriveranno a tutta velocità passando accanto al Support Race Paddock — il secondo edificio di Yas Marina, a metà del tratto tra la 8 e la 9 — e anche qui i piloti toccheranno meno di prima i freni, essendo la curva più morbida e meno squadrata. Mi aspetto delle grandi impennate della forza G laterale. Una curva quasi ciclistica, dove i piloti arriveranno a tutto gas. Mi ricorda l’Omega di Sochi, anche se è più stretta e quindi non da velocità elevatissime come in Russia. Ma il fatto che la pendenza sia costante rende la curva unica e veloce, conservando comunque il ritmo delle vetture, che arriveranno così in buona velocità a quelle che in precedenza erano le curve 17, 18, 19 e 20”. Zaffelli spiega: "La 9 è nello stile della San Donato, ma se quella del nostro Mugello è più inclinata con un banking intorno al 10%, questa è del 5%, circa tre gradi. Una curva nettamente più lieve della piega finale di Zandvoort che è di 19 gradi. Prima le curve che c’erano erano negative e portavano le auto più all’esterno nella traiettoria, noi abbiamo distrutto completamente e rifatto sia la parte interna che esterna, siamo partiti da prima di curva 9 fino alla 10. Sono stati smontati completamente i sostegni prima di modificare la curva. In tutto ci abbiamo messo un mese, considerando però i due necessari per i lavori di demolizione”.
Altre modifiche... “Nella curve 12 e 13, che prima era no le 17 e 18, i cordoli sono stati posizionati all'interno di circa due metri e mezzo.
Il Gazzettino