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Gennaio è tempo di Dakar e anche quest’anno la corsa ideata nel lontano 1979 da Thierry Sabine, e che ha cambiato da allora più volte pelle e sede tra drammi e polemiche, è pronta al via per la quinta volta in Arabia Saudita. La 46/edizione della maratona partirà domani da Al-Ula per un’odissea di 7.861 km chilometri, con 4.716 km di prove speciali, nel regno saudita con arrivo il 19 gennaio a Yanbu, sul Mar Rosso. Al via ci saranno 425 veicoli di varie categorie e 778 tra piloti ed equipaggi. Principali favoriti per la vittoria tra le auto sono il qatariota Nasser Al- Attiyah, campione del volante e olimpionico di tiro a volo, i francesi Sebastien Loeb e Stephane Peterhansel e lo spagnolo Carlos Sainz. Il percorso di questa edizione non sarà tregua ai concorrenti, ha promesso il boss dell’evento, David Castera. «Volevo una Dakar difficile. È stata già dura l’anno scorso, ma volevo andare oltre», ha detto presentando la corsa, che negli anni ha già causato 77 vittime, tra piloti, addetti ai lavori e spettatori.
Lo stesso fondatore, Sabine, morì nel 1986 per la caduta del suo elicottero.
Al- Attiyah ha detto alla vigilia che «le Audi dopo tre tappe saranno già fuori», alludendo con scarso fair play a possibili problemi di affidabilità dei bolidi tedeschi. Anche senza più il qatariota al volante, la Toyota è presente in forze alla maratona nel deserto con una Hilux che promette bene. I pilota di punta sono il sudafricano Giniel de Villiers, vincitore della Dakar nel 2009 e il brasiliano Lucas Moraes, terzo bel 2023. Nella sezione moto, il campione in carica, l’argentino Kevin Benavides, che l’anno scorso aveva battuto Toby Price per ben 43 secondi, torna a difendere il suo titolo dopo essersi ripreso dalla frattura del femore e del polso e sarà ancora in sella ad una Ktm, così come il fratello Luciano e lo stesso Price. Al via sulle due ruote a motore saranno otto italiani, tra i quali il più atteso è il toscano Paolo Lucci, 15/o lo scorso anno. Pochissime speranze di mettersi in luce per i piloti tricolori nelle altre categorie, anche se tra i camion potrebbe farlo l’Iveco Powestar dell’equipaggio guidato da Claudio Bellina (alla sua 16/a partecipazione), 13/o lo scorso anno. Nella categoria veicoli leggeri, detti ‘side by sidè, concorre l’unica donna italiana, la bolognese Rebecca Busi, alla sua terza esperienza alla Dakar.
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