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ROMA – La ripresa di Dacia continua. Dopo aver raggiunto il record di 735.000 immatricolazioni prima della pandemia, nel 2019, il costruttore rumeno della galassia Renault Group, è risalito dalle 521.000 registrazioni del 2020 alle 574.000 dello scorso anno, in crescita del 6,8% rispetto all'anno precedente. Dal 2004 in poi ha giù superato quota 8 milioni. Xavier Martinet, direttore Marketing e Vendite di Dacia, ha presentato i dati anticipando un possibile raffreddamento nell'andamento al rialzo dei prezzi.
Ma, soprattutto, anche per effetto del calo del mercato (-5,5%), ha sottolineato l'aumento della quota di mercato, che ha raggiunto il 4,2%, ossia 0,7 punti in più rispetto a un anno fa. La forza del marchio dell'Est è soprattutto nel canale privati nel quale è cresciuto ancora di più (+1,4 punti) contabilizzando un 7,6% mai esibito prima d'ora.
In Italia le vendite sono cresciute del 9,2% (67.300) a fronte di una flessione del mercato del 9,7%: la penetrazione è così schizzata di quasi un punto al 5,1%. Nel canale privati Dacia è quarta, avanzando di una posizione con una quota dell’8,3%: era del 6,3% lo scorso anno.
Come tutti i costruttori e in linea con gli obiettivi del gruppo della Losanga guidato dal Ceo italiano Luca de Meo anche Dacia punta ad espandersi. Ma non dal punto di vista geografico: «Non abbiamo ambizioni di questo tipo», ha ribadito Martinet. Il marchio vuole corteggiare i clienti europei del segmento C-Suv, che non solo cresce numericamente, ma nei prossimi anni subirà un forte riposizionamento nel prezzo anche per effetto dell'entrata in vigore delle norme Euro 7 sulle emissioni. Il manager è sicuro che l'offensiva di prodotto di Dacia nel segmento andrà in incontro alle esigenze degli automobilisti garantendo ancora il miglior “value for money” (la definizione “low cost” non è più di moda).
Anche per l'anno appena cominciato il costruttore prevede difficoltà legate alla «crisi degli approvvigionamenti e della logistica». Tuttavia il 2023 di Dacia comincia con l'arrivo presso i concessionari della gamma caratterizzata dalla nuova e più moderna identità di marca (estesa progressivamente alla stessa rete di vendita) e, in particolare, con il debutto del primo modello ibrido, la Jogger Hybrid 140, e della nuova unità da 65 cavalli per la Spring, a listino finora con il motore da 45.
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