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Un costruttore dall’anima antica, anzi dalle tante anime, che vuole tornare a coltivarle tutte e farlo guardando al futuro seguendo le lezioni del passato e consolidando la propria missione all’interno del gruppo Stellantis. È proprio in un momento come questo che Citroën si prepara a mettere di nuovo in gamma un’ammiraglia: si chiama C5 X e il nome si riallaccia ad un modello prodotto in due generazioni tra il 2000 e il 2017 e alla tradizione di altre illustre antenate come la Xantia, la BX e la GSA passate alla storia per la loro originalità e i leggendari livelli di comfort offerti.
La C5 X è però tutt’altro che una riedizione e la lettera X lo dice chiaramente. Trattasi infatti di una shooting brake lunga 4,8 metri con assetto rialzato, ma senza esagerare visto che l’altezza è di 1,48 metri e le grandi ruote da 720 mm di diametro girano all’interno di grandi passaruota dotati di discreti passaruota. Dunque né crossover, né station wagon né tantomeno berlina, ma con chiari accenti di coupé come il lunotto fortemente inclinato e lo spoiler in coda. La ricetta stilistica è simile alla C4 presentata qualche mese fa, ma in un segmento ancora più difficile dove i marchi premium vincono a mani basse e l’unico modo per vivere è distinguersi essendo autentici.
La nuova C4 invece, accanto ai motori tradizionali, offre la versione elettrica, possibilità concessa dalla piattaforma CMP, la stessa delle Peugeot 208 e 2008 e della Opel Corsa e Mokka. Di conseguenza, accanto ai 3 cilindri 1.2 a benzina e al diesel 1.5, sono gli stessi il motore da 100 kW e la batteria da 50 KWh che si ricarica fino a 100 kW, utilizzati anche da mezzi commerciali come il Berlingo e il Jumpy. Per quest’ultimo ci sono anche la versione passeggeri SpaceTourer e la batteria da 75 kWh per avere un’autonomia aumentata da 230 a 330 km. Citroën ha pronta per il Jumpy anche la versione ad idrogeno dotata, oltre che di una fuel cell da 45 kW, anche di una batteria da 10,5 kWh di capacità che fornisce potenza supplementare e funge da riserva quando i 3 serbatoi da 260 litri a 700 bar si svuotano. Ma è qui che arriva il vantaggio: bastano 3 minuti e si ristabilisce l’autonomia di oltre 400 km. La Citroën vuole dunque intercettare la domanda crescente di veicoli commerciali elettrificati.
Se poi l’utilizzatore è un ragazzo di 14 anni, la soluzione si chiama Ami, una elettrica a 2 posti lunga 2 metri e 41 dedicata ai nuovi servizi di mobilità. Il design è simmetrico, così come l’apertura delle portiere, e la batteria da 5,5 kWh si ricarica in 3 ore per un’autonomia di 75 km. L’ideale per l’ultimo miglio di persone e merci nella versione Cargo. Agli antipodi, è il nuovo ë-Jumper, versione elettrica del gemello del Fiat Ducato, con volume di carico fino a 19 metricubi e disponibile con batteria da 37 kWh (200 km) o da 70 kWh (340 km). Un’altra anima ancora di Citroën, un altro modo di portare il Double Chevron nel futuro.
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Il Gazzettino