PARIGI - Cent’anni di automobili innovative. Lo scorso gennaio la Citroën, il marchio automobilistico francese che più di tutti si identifica con il concetto di...
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Pochi però sanno che la Citroën deve il nome a... un limone. Già, perché Citroen è proprio il nome dell’agrume in lingua olandese. Il trisnonno di André Gustave Citroën, fondatore della Casa automobilistica, era di origini olandesi, faceva il commerciante di frutta e all’epoca non aveva un vero cognome. A un certo punto nella Francia napoleonica nuove leggi obbligarono la famiglia a darsi un vero cognome e il patriarca scelse di chiamarsi Citroen - la parola olandese per dire limone - perché era uno dei frutti che commerciava dalle Antille Olandesi (la dieresi sulla ë fu aggiunta anni dopo).
André Citroën, il fondatore del marchio, era un geniale ingegnere attratto dalle novità e dalla sperimentazione. Era nato nel 1878 ma solo nel 1919, a 41 anni, decise di creare una fabbrica col proprio nome per costruire auto. Quel marchio con la doppia V rovesciata che tutti abbiamo imparato a riconoscere perché campeggia sul muso di ogni Citroën costruita dal 1919 ad oggi è un richiamo al primo mestiere svolto da André Citroën ben prima delle automobili: quello di produttore di ingranaggi. Mentre si stava laureando in ingegneria visitò una fabbrica in Polonia e scoprì un tipo di ingranaggio sdoppiato con i denti a cuspide che prometteva di funzionare meglio di quelli tradizionali. Ebbe un’intuizione, comprò il progetto, lo brevettò e da lì iniziò la sua fortuna prima di industriale e poi di costruttore di automobili. Purtroppo André Citroën morì anzitempo, a 56 anni nel 1935 per un tumore; dopo tante vicissitudini economiche la sua azienda nel 1974 si fuse con l’altro grande costruttore francese, Peugeot dando vita al gruppo PSA.
Citroën però all’interno del gruppo ha sempre mantenuto il ruolo di innovatrice e antesignana. Proprio come nel 1934, quando la prima auto di successo fu la Traction Avant che introdusse nell’industria automobilistica il concetto allora semisconosciuto della trazione anteriore che oggi è sul 70% delle automobili.
Simbolo di questa innovazione è anche il fatto che oggi il marchio Citroën è guidato da una tenace figura femminile, Linda Jackson, inglese, che in pochi anni ha dato un’impronta nuova al brand francese.
«I nostri valori sono tuttora gli stessi del nostro fondatore» ricorda con orgoglio Linda Jackson, «e cioé costruire auto popolari, alla portata di tutte le tasche con soluzioni intelligenti che non siano fonte di stress per i nostri clienti.
Un esempio è la nuova Citroën C5 Aircross, il Suv medio lanciato pochi mesi fa. È il veicolo più rappresentativo della nostra gamma. Perché abbiamo introdotto quello che chiamiamo l’effetto “tappeto volante”: un sistema di sospensioni avanzate con smorzatori idraulici progressivi che assorbono dolcemente tutte le piccole vibrazioni e asperità isolando il passeggero e aumentando il comfort di bordo. Quando si viaggia sembra di essere davvero su un tappeto volante perché l’auto fa da filtro a tutte le asperità». Con la C5 Aircross e i nuovi modelli che lancerà entro il 2020, Citroën vuole crescere nel mondo e non solo in Europa. «Oggi vendiamo poco più di un milione di veicoli, di cui 825mila in Europa. Siamo al quinto anno di crescita consecutiva ma vogliamo arrivare a un milione e mezzo di veicoli entro i prossimi tre anni». Intanto per festeggiare il centenario sarà lanciata tra poche settimane una linea di modelli contraddistinti dal marchio “Origins” con il logo e il numero “100” in oro su sfondo bianco.
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Il Gazzettino