ROMA - Sono già 17 nell’estate 2019 i bambini americani morti in auto bollenti. Un dato che colpisce, anche perché la stagione calda è appena iniziata....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quando fa molto caldo i neonati e i bambini piccoli (per la loro ridotta superficie corporea) sono più esposti degli adulti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea (ipertermia) e a disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico, che possono causare anche la morte, ricorda il nostro ministero della Salute in un focus realizzato qualche anno fa e dedicato alla prevenzione di questo tipo di incidenti. La temperatura corporea di un bambino sale da 3 a 5 volte più velocemente rispetto a quella di un adulto, per la presenza di una minore quantità di acqua nelle riserve corporee. Quando fa molto caldo, la temperatura all’interno di un’automobile può salire da 10° a 15°C ogni 15 minuti.
E, anche aprendo i finestrini, non si riduce in modo significativo l’innalzamento della temperatura nell’abitacolo. L’ipertermia può verificarsi in soli 20 minuti e la morte può avvenire entro circa 2 ore, avvertono gli esperti. Non sono solo le ondate di calore a dover allarmare i genitori: l’ipertermia può verificarsi anche nelle giornate fresche, con temperature intorno ai 22°C. Infatti, l’abitacolo della macchina può surriscaldarsi (specialmente se l’ auto è parcheggiata al sole) fino a superare i 40°C, anche se i valori di temperatura esterna non sono particolarmente elevati. Non è un caso che la maggior parte delle vittime di ipertermia abbia un’età compresa tra 0 e 4 anni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino