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ROMA - Presto potrebbe essere possibile recuperare tutti i metalli più preziosi, come cobalto, nichel, manganese e litio, dalle operazioni di riciclo delle batterie agli ioni di litio. Lo ha comunicato un team di ricercatori dell’istituto svedese di studi sui metalli Swerim, pubblicando questo lavoro sul Journal of Power Sources.. Il documento riferisce di un inedito processo di riduzione pirometallurgico - valutato economico e rispettoso dell’ambiente - che permette di recuperare nello stesso momento Co, Ni, Mn e Li con rese elevate. Lo si potrebbe attuare, si legge nel rapporto, utilizzando infrastrutture industriali esistenti come i forni ad arco a corrente continua oppure alternata. Questo ultimo punto - sottolineano i ricercatori - può consentire un notevole risparmio di investimenti per le aziende che effettuano il riciclo consentendo (come nel caso della Svezia) anche l’uso di economica elettricità verde.
I risultati della riduzione della fusione su scala di laboratorio (effettuata a 1550 gradi C in un’atmosfera di Ar in un forno verticale) di LiCoO2 di grado chimico senza e con la presenza di alogenuri (CaF2 e CaCl2) hanno indicato che il componente Co2O3 in LiCoO2 potrebbe essere ridotto a Co metal.
L’assenza di una scoria consente un recupero quasi del 100% di Co, Ni e Mn nella lega formata e un recupero quasi del 100% di litio nelle polveri dei fumi. Anche se i risultati ottenuti sono limitati ai processi sviluppati in laboratorio, il documento di Swerim fornisce informazioni tecniche per lo sviluppo di un processo pirometallurgico per recuperare Co, Ni, Mn e Li dai materiali degli elettrodi di LIB. Inoltre, durante il processo di riduzione della fusione non vengono aggiunti materiali che formano scorie. Ciò è sostanzialmente diverso da un processo di riduzione della fusione industriale, in cui è presente una fase di scoria per impedire l’ossidazione della lega fusa e per scopi di raffinazione. La presenza di scorie può trattenere un pò di Co, Ni, Mn e Li a causa della natura intrinseca di questa risultante finale. Per fornire un migliore riferimento per l’implementazione industriale, il processo di fusione proposto dovrà essere dimostrato su scala pilota.
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