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Aniasa, l’associazione che rappresenta in confindustria il settore dei servizi di mobilità, ha presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in relazione agli incentivi recentemente varati dal Governo per l’acquisto dei veicoli meno inquinanti. Al centro dell’esposto - spiega Aniasa - gli effetti “discriminatori" generati dalla normativa (Dpcm del 6 aprile scorso) che esclude dalla platea dei beneficiari le aziende e, in particolare, il noleggio veicoli. ‘Il decreto così come è configurato - sottolinea Alberto Viano, presidente di Aniasa - orienta fortemente la domanda di acquisto dei veicoli con una grave ed inevitabile distorsione della concorrenza, a scapito degli operatori di mercato, ma soprattutto dei consumatori privati, che, proprio in questa fase di transizione ecologica, vedono pregiudicata la possibilità di utilizzare il noleggio per avvicinarsi, a costi accessibili, a nuovi veicoli ibridi ed elettrici. Auspichiamo che il Governo possa rimediare rapidamente a una misura ancorata al concetto di proprietà favorendo così realmente la libertà di scelta dei consumatori sulla forma di acquisizione delle autò. Sono tre gli aspetti distorsivi della concorrenza su cui si focalizza l’esposto presentato da Aniasa all’Autorità Antitrust.
«Il Decreto - rimarca l’associazione - prevede che gli incentivi siano disponibili solo per le forme di acquisto e leasing finanziario.
Tale previsione ha l’effetto di dirigere l’offerta delle Case costruttrici verso la vendita di automobili a privati, riducendo significativamente, in un momento di scarsità di prodotto come quello attuale, la fornitura di veicoli alle flotte aziendali e alle società di noleggio. Il terzo passaggio dell’esposto si focalizza sul car sharing, formalmente incluso nella platea dei beneficiari, ma solo a condizione di un acquisto diretto delle auto da parte degli operatori. Una previsione destinata a rendere inefficace la misura rispetto all’obiettivo atteso di contribuire alla ripartenza dei servizi di condivisione: oggi, infatti, gli operatori di sharing acquisiscono la propria flotta tramite il noleggio, sia per evitare di immobilizzare ingenti capitali sia per acquisire un servizio di manutenzione della flotta, che solo le società di noleggio a lungo termine, con la loro capillare diffusione sul territorio, sono in grado di assicurare».
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