ROMA - Se l’ecotassa appena approvata alla Camera fosse stata applicata già a novembre, avrebbe riguardato, secondo l’Unione petrolifera, l’85% delle auto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’impatto non si limiterebbe infatti solo a suv e auto di grande cilindrata ma si estenderebbe anche alle utilitarie e alle city car, italiane e straniere. L’emendamento stabilisce peraltro in due tabelle distinte a quali livelli di emissione si otterrebbero gli incentivi e a quali sarebbe invece imposta la tassa, con l’obiettivo di favorire le auto green, ma senza chiarire il trattamento delle auto ibride. Montando un motore anche a benzina, molti modelli raggiungono infatti con la combustione emissioni più alte di altre vetture “inquinanti” diesel o benzina, tanto da rischiare quindi di pagare addirittura tasse più alte. E ancora, come segnala Utilitalia, senza incentivi ad hoc per una rete di colonnine di ricarica, l’obiettivo di diffondere l’eco-mobilità rischia di fare flop. Per fare qualche esempio il modello TwinAir Turbo S&S 4x4 (130 g/km di Co2) della Fiat Panda, attualmente in listino a 16.890 euro, aumenterebbe di 400 euro. Il modello Panda 1.2 Pop, il più popolare in listino a 11.390 euro, aumenterebbe di 300 euro.
Il prezzo della 500X aumenterebbe di 150 euro nella versione diesel con motore 1.3 MultiJet e di ben 1.000 euro nella versione benzina con motore 1.6. Nessuno dei modelli Volkswagen sarebbe escluso, con per esempio la Golf GTI sottoposta a una tassa di 500 euro. Non sarebbero esenti da rincari la piccola di casa Nissan, la Micra, e nemmeno la Renault Clio. Tra le city car sarebbero invece sotto gli standard quantificati dall’emendamento, quindi prive di aggravio, ad esempio la Toyota Aygo, la Peugeot 108 o la Citroen C1. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino