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È prevista domani l’esercitazione nucleare della Nato, che coinvolgerà decine di aerei che transiteranno sopra l’Europa nord-occidentale. Durerà fino al 30 ottobre. L’esercitazione “Steadfast Noon” coinvolge 14 Paesi e 60 velivoli, tra i quali caccia di quarta e quinta generazione, e i bombardieri a lungo raggio B-52 degli Stati Uniti. I voli di addestramento si svolgeranno sul Belgio, che ospita l’esercitazione, sul Mare del Nord e sul Regno Unito.
Nato prova l'attacco nucleare e risponde a Putin, schierati in Belgio i bombardieri B-52
L'esercitazione nucleare della Nato
«Questa esercitazione contribuisce a garantire che il deterrente nucleare dell’Alleanza rimanga sicuro, protetto ed efficace», ha dichiarato il portavoce della Nato, Oana Lungescu. «È un addestramento di routine, che si svolge ogni anno», ha affermato il segretario generale Nato, Jens Stoltenberg. E ancora: «Stiamo monitorando da vicino le forze nucleari russe. Le velate minacce nucleari del presidente Putin sono pericolose e irresponsabili. La Russia sa che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta».
La risposta del Cremlino
Il Cremlino non ha annunciato esercitazioni nucleari imminenti.
Hans M. Kristensen, esperto di nucleare della Federation of American Scientists, avverte che le esercitazioni condotte mentre è in corso una guerra su larga scala sono pericolose: possono alimentare ulteriori escalation. «È un esempio da manuale di ciò che accade in una crisi - ha detto - in cui entrambe le parti vogliono dimostrare di essere seriamente intenzionate ad attaccare. Non possono diminuire le minacce, perché sembrerebbero deboli».
«A giudicare dal contenuto dei messaggi NOTAM - NOtice To AirMen, gli avvisi utilizzati dai piloti di aeromobili o elicotteri per essere aggiornati sulla situazione in un determinato aeroporto o in una determinata area di cielo - e degli avvertimenti di navigazione russi, ci sono più aree di allerta a Nord del solito», ha detto Kristian Åtland, ricercatore al Norwegian Defence Research Establishment. Molte delle aree di allerta si trovano nelle acque tra la regione norvegese del Finnmark e l’arcipelago delle Svalbard. Altre sono nel Mare di Barents orientale e nel Mare di Kara sudorientale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino