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Sottomarino Titan, la fine (ufficiale) di OceanGate dopo l'implosione: sospese le missioni, due erano in programma nel 2024

Una breve nota apparsa sul sito della società annuncia la sospensione delle attività

La fine di OceanGate ora è ufficiale. La società ha annunciato con una breve nota apparsa sul suo sito la sospensione di tutte le sue esplorazioni ed operazioni commerciali dopo la tragedia del sommergibile Titan. Il Titan è imploso domenica 18 giugno, poco dopo l'immersione per visitare i resti del Titanic, con cinque persone a bordo: il britannico Hamish Harding, il francese Paul-Henri Nargeolet; il pakistano Shahzada Dawood e il figlio diciannovenne e il ceo della società Stockton Rush. 

 

 

Titan, le due missioni del 2024

Prima dell'annuncio che ha sancito lo stop alle esplorazioni sul sito ufficiale OceanGate continuava infatti a promuovere due nuove missioni programmate per giugno 2024. Il portale, che evidentemente non era stato aggiornato dopo l'incidente, sosteneva come la spedizione del 2023 fosse ancora in corso e che i potenziali clienti potevano raccogliere le informazioni sulle prossime date disponibili. Inoltre, elemento ancora più macabro, indicava che i viaggiatori sarebbero stati affiancati dal sommozzatore francese PH Nargeolet, una delle persone morte a bordo del sommergibile. 

 

 

 

I dubbi sulla sicurezza

Da quando è avvenuta l'esplusione sono state sollevate notevoli preoccupazioni sulla sicurezza dell'imbarcazione e diversi passeggeri precedenti si sono fatti avanti per denunciare il problema. Tra questi anche un ex dipendente con una lettera scritta sul New Yorker nella quale esprimeva dubbi e preoccupazioni sulla sicurezza del sommergibile e anche sul Ceo della società morto nell'implosione il mese scorso. «Non voglio fare la Cassandra, ma sono molto preoccupato che possa uccidere se stesso ed altri nel tentativo di appagare il suo ego», scrisse nella mail David Lochridge a proposito di Stockton Rush. L'uomo aveva lavorato come consulente esterno per OceanGate nel 2015 e poi come dipendente tra il 2016 e il 2018. Poi Lochridge sostiene di essere stato licenziato ingiustamente proprio per aver sollevato alcuni dubbi sulla sicurezza del sommergibile imploso lo scorso 18 giugno con cinque persone a bordo, il britannico Hamish Harding, il francese Paul-Henri Nargeolet; il pakistano Shahzada Dawood e il figlio diciannovenne e Rush.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino
La fine di OceanGate ora è ufficiale. La società ha annunciato con una breve nota apparsa sul suo sito la sospensione di tutte le sue esplorazioni ed operazioni commerciali dopo la...