A New York Thom e Tom chiudono fashion week con abiti sculture e sportwear

A New York Thom e Tom chiudono fashion week con abiti sculture e sportwear
Sono gli abiti sculture e lo sportwear di Thom e Tom a chiudere la fashion week di New York. Per Thom Browne è un'ambientazione bucolica «gender...

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Sono gli abiti sculture e lo sportwear di Thom e Tom a chiudere la fashion week di New York. Per Thom Browne è un'ambientazione bucolica «gender fluid», per Tom Ford tanta seta sportswear per una notte in discoteca: sulla settimana della moda di New York è calato il sipario con un paio di fuochi d'artificio. Più volte premiato dal Council of Fashion Designers of America, Browne è tornato per una sola stagione a New York e ha sfilato in presenza davanti a un parterre di divi dello spettacolo e dello sport tra cui Dan Levy di Schitt's Creek e il giocatore dei Lakers Russell Westbrook (entrambi in una delle sue gonne per uomo). Da quattro anni Thom, entrato nel 2018 nel gruppo Zegna, presentava le sue collezioni a Parigi: lo ha riportato nella Big Apple il Gala del Met che stasera celebra la mostra «In America: a Lexicon of Fashion» organizzata da Andrew Bolton, il suo partner nella vita.

La storia sceneggiata per la primavera estate 2022 in uno dei teatri dello Shed agli Hudson Yards è vagamente ispirata al racconto distopico «The Garden of Time» dello scrittore britannico J.G Ballard. Nel primo atto, due anziani «bachelor», sempre più reclusi, guardano con nostalgia il giardino semiabbandonato della loro bellissima casa, ma ecco la magia: le statue si animano, si scrollano le incrostazioni di calcare come un manto di mille fiori di seta applicati a mano in varie tonalità di grigio e scendono dal piedistallo. I primi capi della sfilata sono quelli classici del lessico di Browne, indossati gli uni sopra gli altri in un virtuosismo senza sesso.

Le grisaglie stratificate passano il testimone a tuniche anch'esse grigie che cedono il passo al gran finale in un caleidoscopio di rosa, rosso, viola, azzurro: ispirandosi alle gallerie greco-romane del Met, Browne ha ridato alle statue colori brillanti mostrando le sculture come erano state dipinte in origine. E qui il colpo di teatro, realizzato creando trompe-l'oeil con centinaia di frammenti di tulle tagliati individualmente e cuciti a mano stato su strato per imitare punti di luce e ombre. È toccato a Tom Ford, il presidente del Council of Fashion Designers of America, chiudere la settimana durante la quale l'italiana Elena Pioli ha portato a New York una «capsule» di alta moda del marchio italo-svizzero Sophia Nubes, stavolta ispirata, come ha spiegato la stilista all'ANSA, dalla città che non dorme mai. Dodici insiemi in tutto presentati su un tetto di Soho in cui sete e fibre naturali come canapa, organza di seta e ortica sono usate per disegnare costruzioni architettoniche come nel lungo abito monomanica in cui i pannelli asimmetrici della gonna sono sorretti da una cupola. Per Ford il punto di partenza è venuto da una richiesta del figlio di otto anni: andare a giocare a basket vestito di seta. Sono nati così gli insiemi di giacche dalle spalle extralarge, blouson, joggers e capri in un'arcobaleno di colori brillanti: «Gli anni '70 visti dagli anni '90 con una sensibilità casual losangelina» ha spiegato l'ex stilista di Gucci.

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Il Gazzettino