Moda, Marras racconta il dolore della Sardegna bruciata

Moda, Marras racconta il dolore della Sardegna bruciata
Parlare di moda raccontando il dolore della sua Sardegna bruciata, è questo il progetto del nuovo video con cui Antonio Marras ha scelto di presentare la sua collezione per...

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Parlare di moda raccontando il dolore della sua Sardegna bruciata, è questo il progetto del nuovo video con cui Antonio Marras ha scelto di presentare la sua collezione per la prossima estate, girato a Santu Lussurgiu, nel cuore del parco del Muntiferru andato in fumo lo scorso luglio. «Erano 750 ettari di parco e ne sono bruciati 650, ho voluto raccontare questo dolore - spiega Marras - che non capisci se non vai sul posto. Io ho fatto un sopralluogo per il primo corto e mi è venuto in mente un brano di Nada dove lei canta 'avevo una ferita in fondo al cuorè».

 

E Nada è diventata la voce recitante che accompagna il lento incedere di modelle e modelli, tutti sardi, sulla terra scarnificata, tra rami neri, pietre e crepacci, in un luogo dal «fascino tristemente meraviglioso» dove «si vedono però germogliare le prime piante». E la moda di Marras, che non è mai avulsa da ciò che accade, racconta questo dolore e questa speranza insieme, con i toni dell'ecru e i neri che piano piano lasciano spazio ai fiori, simbolo di rinascita. Per le ragazze, camicie incastrate di pizzi, ritagli, sangallo, ricami; abiti di tulle, cotoni, pizzi tridimensionali e voile; tailleur fiorati e ricamati; giubbotti over intarsiati, lingerie a vista, ampi gonnelloni e texani. Per i ragazzi intarsi, quadri, tartan, righe e fiori. Girare nei luoghi dell'incendio non è stato facile: «eravamo 180 e potevamo arrivare sul posto solo con delle 4x4, ma alla fine, una decina di giorni fa, siamo riusciti a girare tutto in un solo giorno, dall'alba al tramonto». 

 

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Il Gazzettino