Raffinatezze bon ton, mise piu' da cocktail che da summit politico, tailleur un po' troppo street couture, qualche esuberanza di troppo, e qualche cravatta un po'...
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La moda trionfa al G7 della Cultura? S'e' visto un po' di tutto nella passerella delle delegazioni al Rondo' di Bacco, incorniciati dai Giardini di Boboli di Palazzo Pitti, tra scelte virtuose e qualche nota stonata. Sarà che il summit si svolge di pomeriggio, sarà l'aria primaverile, fatto sta che l'outfit non ha brillato in modo memorabile. La palma d'oro, però, per il look più chic se l'è aggiudicata la ministra francese Audray Azoulay: senza giacca, ha sfoggiato un abito color vinaccio dalle forme sofisticate, con un'ampia gonna impreziosita da balze scultoree, sotto un corpetto-camicia minimale stretto in vita da un'alta cintura nera.
La piu' charmant e fresca, la ministra canadese Melanie Joly, in tubino rosso fuoco, a maniche corte. Piu' classico e sobrio il tailleur del segretario generale Unesco Irina Bokova, mentre la ministra tedesca Maria Bohmer ha "osato" un abito a grandi fiori verdi, bianchi e neri, sotto una giacca nera. Decisamente estivo, l'abito turchese con esuberanti stampe effetto naif, la ministra inglese Karen Bradley.
Anche gli uomini, tra etichetta e dress code, hanno giocato con qualche nota di estro.
Il Gazzettino