Armani, Prada, Cucinelli: la riconversione delle griffe. Ora producono camici, mascherine e gel igienizzanti

Armani, Prada, Cucinelli: la riconversione delle griffe. Ora producono camici, mascherine e gel igienizzanti
Il detto dice non soldi ma opere di bene. Anche la moda si adegua. Di denaro stilisti e maison ne hanno profuso davvero molto. Adesso in molti hanno deciso che è tempo di...

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Il detto dice non soldi ma opere di bene. Anche la moda si adegua. Di denaro stilisti e maison ne hanno profuso davvero molto. Adesso in molti hanno deciso che è tempo di opere di bene appunto. Ovvero di riconvertire le proprie aziende a produrre camici e mascherine.


Da Giorgio Armani ora la decisione di riconvertire l'intera produzione di abbigliamento dei suoi stabilimenti per produrre camici monouso, destinati alla protezione del personale sanitario impegnato negli ospedali nella lotta al Coronavirus. Prada dal 18 marzo ha avviato su richiesta della Toscana la produzione di 80mila camici e 110mila mascherine da destinare al personale sanitario della Regione secondo un piano che prevede consegne giornaliere, ultimate entro il 6 aprile. Idem Gucci del gruppo Kering che rispondendo allo stesso appello ha donato un milione e 100mila mascherine e 55mila camici prodotti dalla sua filiera, così come un'altra maison toscana, Ermanno Scervino, che ha convertito le sarte alla produzione di camici, cuffie e protezioni per il viso. In Umbria Brunello Cucinelli ha messo a disposizione 3000 mascherine per personale sanitario, mentre Bulgari ha deciso di produrre insieme al suo storico partner di fragranze, ICR (Industrie Cosmetiche Riunite, Lodi), diverse centinaia di migliaia di flaconi di gel disinfettante per le mani da fornire in via prioritaria a tutte le strutture mediche attraverso il coordinamento governo: seimila pezzi al giorno fino ad arrivare ad un totale di 200mila pezzi in circa due mesi. E poi, il Gruppo Zegna che dedica una parte delle linee produttive dei suoi impianti in Italia e in Svizzera nella manifattura di mascherine mediche, sia per i dipendenti che per gli italiani.

Tra i primi convertirsi alle mascherine anche il Gruppo Miroglio di Alba (Cuneo), con l'obiettivo di 600mila pezzi. Infine in Veneto, tra maggiori brand del tessile-moda hanno annunciato l'avvio della produzione di mascherine e camici il colosso veronese Calzedonia, e le vicentine Marzotto e Forall Pal Zileri.
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Il Gazzettino