Boutique del falso a Roma, Michela Quattrociocche: «Ho accompagnato un'amica, io possiedo solo capi originali»

«Io avrei comprato una borsa taroccata nelle boutique del falso di Corso Francia? Non è assolutamente vero». Michela Quattrociocche, l'attrice romana ex...

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«Io avrei comprato una borsa taroccata nelle boutique del falso di Corso Francia? Non è assolutamente vero». Michela Quattrociocche, l'attrice romana ex moglie del calciatore Alberto Aquilani, rispedisce al mittente le accuse a suo carico. Aggiunge di non avere «mai ricevuto sanzioni» e di essere finita all'improvviso nel vortice di una vicenda che «non mi appartiene» e che l'ha scossa profondamente.

Roma, boutique del falso in un appartamento: trovati oltre 600 articoli contraffatti, denunciata una 47enne

Michela Quattrociocche, stando alle indagini dei finanzieri del comando provinciale capitolino, il suo nome figurerebbe tra quelli annoverati nel brogliaccio delle clienti vip della boutique del falso di Federica Rossetti. Come è andata?
«Sia chiaro. Io ho tutte borse autentiche, originali e regolarmente comprate nei negozi. Invece, mi sono trovata, mio malgrado, tirata in ballo in una storia spiacevole in cui non c'entro davvero nulla».

Nessun incauto acquisto, dunque, da parte sua?
«Ancora una volta sono stata messa in mezzo, non so perché. In quell'appartamento di Roma nord ho messo piede una sola volta nella vita e ci sono capitata per sbaglio e per accompagnare una mia amica che era interessata all'acquisto».

Ha accompagnato una amica?
«Sì, ma io non ho mai comprato niente».

Si ricorda quando è entrata nella boutique?
«Molto tempo fa, è successo addirittura anni fa, non ricordo esattamente quando. Anche perché ci capitai, ripeto, per caso, una sola volta e direi per sbaglio».

Non ha mai acquistato una borsa Hermès per cento euro o poco più come altre clienti?
«Ma quando mai. E poi in quel posto, questo lo ricordo, non si vendeva a quei prezzi così bassi. Ma le borse griffate costavano dai 5-600 euro in su. Era molto cara quella signora».

Lei è una appassionata di borse, una collezionista, soprattutto di Hermès. Non è che ha ceduto alla tentazione?
«Sono una collezionista, ma di borse vere. Io compro l'autentico. Ho una grande passione per le borse e quelle in mio possesso sono tutte vere e le colleziono proprio perché ne apprezzo la manifattura originale e curata in ogni minimo dettaglio, hanno tutte regolare etichettatura. Ho fatto acquisti solo nei negozi della rete dei brand e sono anche in grado di dimostrarlo, attraverso i registri dei negozi e i pagamenti effettuati e tracciabili, quello che volete».

Eppure sarebbe stata multata?


«Non mi è mai arrivata alcuna sanzione, non è vero. E vedere il mio nome sbattuto così all'improvviso dappertutto per questa storia assurda mi ha fatto strano. Vorrei non parlarne più».
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Il Gazzettino