Balenciaga e le pubblicità con i peluche sadomaso: Kim Kardashian prende le distanze. Cosa è successo

Balenciaga e le pubblicità con i peluche sadomaso: Kim Kardashian prende le distanze. Cosa è successo
Non accenna a placarsi la bufera su Balenciaga. Non è infatti bastato il ritiro della campagna con gli ormai tristemente noti "orsacchiotti bondage" a calmare gli...

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Non accenna a placarsi la bufera su Balenciaga. Non è infatti bastato il ritiro della campagna con gli ormai tristemente noti "orsacchiotti bondage" a calmare gli animi. Anzi. Mentre testimonial e amici della maison prendono le distanze più o meno esplicitamente, spuntano nuove foto altrettanto inquietanti. Il brand appartenente al gruppo Kering ha fatto sapere martedì di aver avviato le vie legali contro la società responsabile della campagna primavera 2023 nella quale si intravedono dei fogli riguardante una sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti sulla pedopornografia. La ditta, la North Six Inc., e il set designer Nicholas Des Jardins, potrebbero insomma finire in tribunale.

Balenciaga nella bufera ritira la nuova campagna: il caso dei bambini accostati ai peluche "fetish"

Balenciaga, bufera sulla campagna Objects per Natale

Ma andiamo con ordine: le prime immagini a scatenare il web sono state quelle della campagna pubblicitaria per 'Objects', la collezione di idee regalo per il Natale 2023, fotografate dall'italiano Gabriele Galimberti. Negli scatti erano ritratti alcuni bambini con degli orsetti di peluche con imbracature "BDSM". Per questa campagna Balenciaga ha fatto pubblica ammenda, ritirando le foto: «Gli orsacchiotti non avrebbero dovuto essere immortalati con i bambini - ha spiegato la maison - è stata una scelta sbagliata e un fallimento nel processo di validazione delle immagini. La responsabilità di questo è unicamente di Balenciaga».

E Kim K. si dissocia 

Il tutto mentre la musa Kim Kardashian, che spesso sfoggia abiti del brand guidato da Demna, ha fatto sapere di stare riconsiderando la collaborazione con il brand. «Da madre sono rimasta sconvolta dalle immagini inquietanti - ha spiegato - Occorre la massima considerazione per la sicurezza dei nostri bambini e ogni tentativo di normalizzare l'abuso di minori non deve aver posto nella nostra società». 

Ma il polverone non si ferma qui: in una seconda campagna, quella per cui Balenciaga ha annunciato di essere ricorsa alle vie legali, che ritrae delle borse su una scrivania in mezzo a fogli sparsi: uno di essi riporta il testo di una sentenza della Corte suprema statunitense del 2008, United States v. Williams sul materiale pedopornografico che non è protetto dal diritto alla libertà d’espressione. Nel mirino anche un'altra foto: in primo piano l'attrice francese Isabelle Huppert, sullo sfondo un volume di dipinti del pittore belga Michaël Borremans, che ritrae bambini in situazioni inquietanti.

Omesso controllo o scelta intenzionale?

Per questa campagna è stata avviata la causa da 25 milioni di dollari. La società North Six e il direttore del set sono accusati di "atti e omissioni inspiegabili". Ma è davvero possibile che nessuno, da Balenciaga, abbia visionato le immagini prima che venissero pubblicate? O più probabilmente possiamo parlare di omesso controllo? Quel che è certo è che la linea guida di queste campagne pubblicitarie, quella sui minori in situazioni al limite della pedopornografia, sembra una scelta abbastanza discutibile. 

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Il Gazzettino