Anna Wintour, i 70 anni con stile della zarina di Vogue: «Perché non si nasce eleganti, lo si diventa»

Anna Wintour, i 70 anni con stile della zarina di Vogue: «Perché non si nasce eleganti, lo si diventa»
«Realmente non seguo le ricerche di mercato. Alla fine, io rispondo al mio istinto». Carattere forte, idee chiare, non solo in materia di gusto e, appunto, un vero...

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«Realmente non seguo le ricerche di mercato. Alla fine, io rispondo al mio istinto». Carattere forte, idee chiare, non solo in materia di gusto e, appunto, un vero istinto per la moda. Anna Wintour, direttrice di Vogue America dal 1988 e l'anno scorso confermata nel ruolo a vita, icona d'eleganza - nonché, si dice, musa per il personaggio di Miranda Priestly ne Il diavolo veste Prada - domenica festeggerà il suo settantesimo compleanno. In questi decenni la sua carriera nel giornalismo di moda è iniziata a sedici anni - ha rivoluzionato il modo di intendere e raccontare il fashion. Sulla sua prima cover della rivista, ha voluto una modella dal viso acqua e sapone con maglia gioiello di Christian Lacroix e jeans.


Un'immagine lontana dall'abituale glamour, che si rivelò vincente. La zarina della moda, come viene definita, ha imposto il proprio stile ben oltre le pagine patinate, fino a farsi modello.

La prima regola del Wintour look è raccontarsi con gli abiti, scegliendo capi che comunichino la propria personalità. Il consiglio vale anche in contesti complessi, come un colloquio di lavoro. Nella serie Youtube Go Ask Anna!, ha affermato: «Il vostro armadio non farà il lavoro al posto vostro. Ciò che conta è chi siete voi». No, dunque, ai look ripresi interamente dalle passerelle o, più facilmente, dalle vetrine sì all'interpretazione, con accostamenti di creazioni di griffe diverse. E sì a colori e stampe, pure contro lo stereotipo del nero come sinonimo di eleganza. Il messaggio è chiaro: perché uniformarsi e passare inosservati? No, inoltre, ai facili trend. Anna Wintour segue la sua idea di gusto anche nel tempo. Dal caschetto, che porta dall'adolescenza, ai grandi occhiali, senza dimenticare, ai piedi, le cross-front slingbacks la sua immagine è cambiata poco negli anni, a ribadire che, trovata quella giusta, non ha senso abbandonarla.


«Gli occhiali sono un accessorio utilissimo perché divento imperscrutabile quando mi annoio e sono stanca; il caschetto è un buon modo per iniziare la giornata senza pensare anche a come pettinarmi, ho già troppe decisioni da prendere ogni giorno», ha detto alla Cnn. Attenzione, ciò non vuole dire restare nella propria comfort zone. E se si sbaglia? Niente paura, non si nasce eleganti, lo si diventa.

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Il Gazzettino