Ancora sul voto: il centrodestra e il caso Verona, ovvero quando i personalismi prevalgono sulla politica

Ancora sul voto: il centrodestra e il caso Verona, ovvero quando i personalismi prevalgono sulla politica
Caro direttore , adesso Flavio Tosi vuole l'accordo con Sboarina per l'apparentamento al ballottaggio a Verona. Dopo aver rischiato di compromettere la probabile vittoria...

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Caro direttore ,
adesso Flavio Tosi vuole l'accordo con Sboarina per l'apparentamento al ballottaggio a Verona. Dopo aver rischiato di compromettere la probabile vittoria del sindaco uscente, Tosi va all'incasso di incarichi o assessorati nella possibile futura Giunta di centrodestra a Verona. La scelta di Forza Italia di non appoggiare Sboarina scopre i limiti del vecchio partito di Berlusconi, ormai senza futuro e senza leader.... !


Giobatta Benetti
Pianiga (Ve)


Caro lettore,
le peripezie e i malesseri elettorali del centrodestra veronese mi sembrano un caso esemplare di quando i personalismi, assai più delle personalità, hanno la prevalenza sulla politica. Mettiamo in fila qualche fatto. Nel 2015 Flavio Tosi, sindaco di Verona e già segretario veneto della Lega, viene espulso dal Carroccio e si candida alla presidenza della Regione contro Luca Zaia, uscendone largamente perdente. Nel 2017 Tosi, non potendo presentarsi come candidato sindaco di Verona avendo già concluso due mandati, crea una sua lista (la Lista Tosi) che propone come candidato sindaco della città scaligera Federica Bisinella, ex parlamentare leghista e moglie dello stesso Tosi. La Lista Tosi si piazza al secondo posto e va al ballottaggio con la lista del centrodestra guidata proprio da Federico Sboarina, che diventerà poi sindaco. Si arriva al 2022, con la decisione di Tosi di rinnovare lo scontro con Sboarina presentandosi di nuovo come candidato sindaco di Verona e trascina con sè Forza Italia che decide di non sostenere Sboarina esu questo rompe con Lega e Fdi. Sappiamo com'è andata: le due liste di centrodestra si sono fatte la guerra e al primo turno e ha prevalso il centrosinistra che, tra l'altro, presentava un candidato sindaco con le qualità e la popolarità di Damiano Tommasi. Nel frattempo, in questi anni 7-8 anni, Tosi è passato dalla Lega, all'alleanza referendaria con Renzi, all'accordo elettorale con centristi ed ex montiani, per approdare infine a Forza Italia, di cui proprio ieri è diventato ufficialmente un iscritto. La domanda è: dopo tutto quello che è accaduto, riusciranno Sboarina e Tosi a trovare un accordo in vista del ballottaggio del 26 giugno? Che il sindaco uscente faccia qualche resistenza mi sembra, almeno dal punto di vista umano, assai comprensibile. Ma si sa, la politica è l'arte dell'impossibile ed è immaginabile che tra i due contendenti, alla fine si troverà un accordo e verrà siglata una pax veronese dentro il centrodestra. Qualcuno però farà bene a ricordare, per l'oggi e il domani, una celebre citazione: un cinico ha cento idee, ma nessun ideale.


      
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Il Gazzettino