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Egregio direttore,
da tempo mi domando perché il linguaggio in Tv si sia involgarito al punto tale da rendere spiacevole l'ascolto, forse non solo per la sensibilità delle mie orecchie, ma penso anche a quelle di altri ascoltatori.
Che bisogno c'è di condire ogni frase con volgarità che nulla aggiungono al significato del testo. A mio avviso il linguaggio corrente, quello della strada, è meno volgare e scurrile di quello televisivo. Dove si vuole arrivare? Credo sia opportuno riflettere soprattutto da parte di chi è responsabile, a partire dai vari direttori, vice direttori, capi struttura ecc ecc ecc... pur senza invocare i casti tempi di Bernabei.
E perchè i vari Angela, Augias, Tozzi ed altri divulgatori scientifici si esprimono in tutt'altro lessico e stile, che la forza sia nei contenuti? Certo non si può vivere solo di scienza, ma allora rendiamo il meno scientifico anche meno volgare, non è poi così difficile, spero.
Lei che ne pensa?
Giancarlo Locatelli
Caro lettore,
naturalmente ciascuno di noi ha un metro di giudizio per definire i confini della volgarità.
Il Gazzettino