Il ricalcolo dei vitalizi degli ex deputati non è una vendetta, ma un atto di equità

Il ricalcolo dei vitalizi degli ex deputati non è una vendetta, ma un atto di equità
Gentile Direttore, dopo il sì al ricalcolo dei vitalizi, molto atteso, si prevedono ricorsi massicci agitando la bandiera della presunta Incostituzionalità. Come...

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Gentile Direttore,
dopo il sì al ricalcolo dei vitalizi, molto atteso, si prevedono ricorsi massicci agitando la bandiera della presunta Incostituzionalità. Come finirà?


Mauro Lama

Caro lettore,
le vie della giustizia italiana sono infinite, quindi credo che nessuno possa sapere come andrà a finire. Come si dice: lo scopriremo solo vivendo. Certamente, come è già successo per i tagli degli assegni di fine mandato dei consiglieri regionali, ci saranno molti ricorsi e tanti ex parlamentari si appelleranno al principio dei diritti acquisiti per non perdere o vedere decurtato il loro vitalizio. Alla fine sarà probabilmente la Corte Costituzionale a mettere l'ultima parola. Non sono un giurista, ma da cittadino penso che il taglio dei vitalizi non sia e non vada considerata una vendetta contro la casta, ma risponda ad un criterio di equità. C'è un principio che deve valere per tutti e a maggior ragione per i rappresentanti del popolo: alla fine del lavoro o dell'incarico ciascuno incassa sulla base di quanto ha versato durante l'esercizio della propria attività. Senza regalie o super-rivalutazioni a carico della collettività. Chi ha l'onore di sedere in Parlamento non deve essere penalizzato, ma neppure godere di trattamenti pensionistici particolari finalizzati a garantirgli la carriera politica anche quando non sarà più eletto. Come sempre serve buon senso e senso della misura: è pura demagogia pretendere che chi fa politica la debba far gratis o quasi. Chi si assume la responsabilità di amministrare la cosa pubblica e di rappresentare il popolo deve essere retribuito in modo adeguato al ruolo che ricopre, anche per evitare che la politica diventi una prerogativa solo di ricchi e benestanti. Ma i privilegi sono una cosa diversa. Se un ex deputato incassa un vitalizio di oltre 6 mila euro al mese, ma avrebbe diritto, in base a ciò che ha versato, a meno di 1.400 euro, c' è qualcosa che non va. E che va corretto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino