Vanno colpiti i terroristi ma anche i loro simpatizzanti

Vanno colpiti i terroristi ma anche i loro simpatizzanti
Caro Direttore è difficile trovare aggettivi per definire l'abiezione che ha ispirato l'attentatore di Manchester. Ma si resta ancora più sgomenti leggendo...

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Caro Direttore
è difficile trovare aggettivi per definire l'abiezione che ha ispirato l'attentatore di Manchester. Ma si resta ancora più sgomenti leggendo il testo con cui l'Isis ha rivendicato la strage di bambine, in cui si afferma che le bombe sono state fatte esplodere durante un raggruppamento di crociati, così assimilando, nella loro delirante retorica, un concerto frequentato da mamme e figlie al campo di Goffredo di Buglione. Riflettano i marciatori di Milano, campioni delle porte aperte e dell'integrazione, sull'incontestabile realtà che gli attentati sanguinari in Europa sono compiuti da immigrati di seconda o terza generazione, quindi soggetti teoricamente integrati. Non è più tempo di tolleranza; ce lo chiedono da ultimo le bambine di Manchester, che non sono crociati, bensì semplicemente i nostri figli ed i nostri nipoti, cui noi europei dobbiamo garantire il diritto alla vita ed al futuro.


Ivana Gobbo

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Cara lettrice,

forse non serve sprecare aggettivi. Basta usare un sostantivo - nemici - e comportarsi di conseguenza. Il terrorismo va combattuto senza pietà, colpendo gli ideologi dell'estremismo islamico, gli organizzatori delle stragi, la manovalanza fatta di assassini e kamikaze. Ma non basta. Occorre fare terra bruciata intorno a loro. Sradicare il seme della violenza religiosa e azzerare aree di simpatia o anche di indifferenza verso l'Isis e la sua cultura della morte. A chi ha scelto di vivere nei nostri Paesi va chiesta una chiara scelta di campo, senza se e e senza ma. Distinguo e sofismi non sono più ammissibili. Tutti i recenti attentati sono stati commessi da stranieri integrati e vicini ai movimenti integralisti. Molti di loro erano stati anche schedati dalle forze di polizia. Salman Abedi, l'autore del massacro di Manchester, era noto per le sue posizioni estremiste. Eppure è stato libero di agire e di organizzare una strage. Ha ragione lei, caro lettore: il tempo della tolleranza è finito. Forse non servono leggi speciali. Bastano quelle che ci sono. Purché vengano applicate con rigore, senza sconti nè buonismi.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino