Lotta al Covid, perché i più giovani sono anche i più diffidenti e negativi verso il vaccino

Lotta al Covid, perché i più giovani sono anche i più diffidenti e negativi verso il vaccino
Gentile Direttore, pare che a tutt'oggi i più giovani, perché per lo più non soggetti a infezioni mortali di Covid-19, siano reticenti a vaccinarsi....

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Gentile Direttore,
pare che a tutt'oggi i più giovani, perché per lo più non soggetti a infezioni mortali di Covid-19, siano reticenti a vaccinarsi. Spiace tale comportamento che è un gravissimo errore, perché proprio solo la vaccinazione di tutti i cittadini può dare scacco al terribile Covid. Per questo i giovani dovrebbero correre a vaccinarsi, per contribuire ed essere attivi nella grande lotta globale contro l'inatteso nemico. È questa una battaglia mondiale e i coraggiosi la combattono! E questa lotta unisce il mondo. Il senso civico poi e l'amore per i propri cari dovrebbero essere inoltre, e soprattutto, impulso e stimolo ad accettare la vaccinazione senza indugio e remore di alcun tipo. Perché vince chi s'impegna e chi combatte per il futuro vaccinandosi oggi!

Amelia Vianello

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Cara lettrice,


lei ha perfettamente ragione, ma temo che i generici appelli, a questo punto, non servano a molto. Da tempo sappiamo che i più scettici e dubbiosi verso il vaccino anti-Covid sono i più giovani, quello con meno di 40 anni, e le donne. Mentre, soprattutto dai 65 anni in sù, come peraltro abbiamo visto in questi due mesi, la propensione a immunizzarsi è largamente diffusa e superiore al 75% dei cittadini. Le indagini condotte dagli istituti specializzati ci dicono anche che non esistono grandi differenze territoriali: questi tipi di comportamenti sono comuni da Nord a Sud, non sono particolarmente influenzati da un diverso livello economico territoriale nè da una diversa percezione del rischio. Essenzialmente derivano da fattori soggettivi e psicologici. I più giovani sono dubbiosi o indifferenti perchè si ritengono meno esposti a rischi gravi che possono derivare dal Covid o perchè, molto spesso, vivono una fase della loro vita che li vede molto concentrati su stessi, sulla propria crescita sociale o professionale e quindi meno interessati di altre categorie al bene comune. A ciò si aggiunge una diffusa e crescente sfiducia nella scienza che alimenta in settori delal società atteggiamenti di forte scetticismo anche verso i vaccini. Per tutte queste ragioni sarebbe stata necessaria una mirata campagna di sensibilizzazione, almeno per smontare tante false credenze e convincere quanti più cittadini della necessità di vaccinarsi. Purtroppo poco o nulla è stato fatto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino