L'Ucraina nella Nato? Tema non in agenda Ma a Putin conviene la tensione, ecco perché

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Egregio direttore,


siamo purtroppo perseguitatigiornalmente dal pericolo di un conflitto geopolitico che non sembra trovare soluzioni diplomatiche.
Non ho mai sentito e/o letto di proposte che impegnino i due fronti a un ragionevole, forse semplicistico, compromesso.
L'occidente si impegna a non aderire alla richiesta dell'Ucraina di entrare nella Nato, la Russia a non invadere l'attuale territorio ucraino. Le popolazioni ucraine che si considerano russofone, non contente di rimanere sotto la giurisdizione ucraina, vengono accolte dalla Madre Russia che di spazio territoriale non ha certamente scarsità. Semplice e forse banale ma almeno si saprebbe, senza gli attuali fraintendimenti, chi delle parti sta cercando lo scontro. La reputazione di chi bara subirebbe un duro colpo alla propria credibilità, non mi sembra poco.
Sergio Bianchi
Venezia


Caro lettore,
non so chi bara e chi no. Ma il quadro mi sembra abbastanza chiaro. L'ingresso dell'Ucraina nella Nato non è in realtà un tema all'ordine del giorno, nel senso che i paesi europei e la Germania non sono d'accordo nell'allargare l'Alleanza a Kiev. E questo Putin lo sa bene.
Rispetto al 2008, quando a Bucarest la Germania e altri hanno posto il veto alla proposta degli Usa di lanciare un negoziato per fa entrare Ucraina e Georgia nella Nato, non è cambiato nulla. L'ampliamento della Nato agli ex paesi dell'Est non è in agenda. Gli Stati Uniti lo vorrebbero, ma sanno anche che l'Europa è contraria. Perché dunque Putin sostiene il contrario e tiene alto il livello di tensione? La spiegazione più probabile è che il leader russo faccia leva sul nazionalismo e sulla questione ucraina a fini interni per sostenere la sua popolarità e, nel contempo, tenere sotto scacco i paesi confinanti ex Unione Sovietica.

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Il Gazzettino