Il turismo è una grande risorsa, ma non può essere l'unica risorsa: Venezia insegna

Il turismo è una grande risorsa, ma non può essere l'unica risorsa: Venezia insegna
Egregio Direttore, politici, amministratori, albergatori, tutti coloro che vivono di turismo (la maggior parte oramai) a Venezia e non solo piangono perché le presenze sono...

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Egregio Direttore,
politici, amministratori, albergatori, tutti coloro che vivono di turismo (la maggior parte oramai) a Venezia e non solo piangono perché le presenze sono crollate. Prima introducono il così detto ticket di ingresso per ridurre la massa di gente che invade la città, poi se la natura fa quello che l’amministrazione non è in grado o non vuole fare, tutti si strappano le vesti e chiedono di toglierlo! Ipocrisia. L’acqua alta e il coronavirus, a quanto pare i responsabili del crollo dei turisti, dovrebbero invece essere colte come opportunità: opportunità, per chi non l’avesse ancora capito, per rendersi conto che la monocoltura è pericolosissima e basta un niente per mettere in ginocchio la città; opportunità per spendere milioni non per richiamare i turisti e lamentarsi, ma per attrarre in città quelle attività che rendono viva una comunità: ricerca, servizi, artigianato e tutto ciò che vi ruota intorno. Un esempio su tutti: invece di fare dell’ospedale al Lido l’ennesimo albergo, perché non è stato deciso di farne un centro di eccellenza, che so, per la riabilitazione o per le malattie polmonari? Data la sua posizione invidiabile (spiaggia, mare) avrebbe tutte le carte in regola. Sarebbe ora che si capisse che vivere di turismo è facile, ma è ancora più facile morirne.

Adele Stefanelli
Venezia

Cara lettrice,

mi permetta questa piccola digressione personale. Quando, parecchi anni fa, ho iniziato a fare questo lavoro mi sono trovato ad occuparmi di Borse e investimenti. E ho imparato l’importanza di una parola allora assai meno usata di oggi: diversificare. Un termine che esprimeva un concetto-base per la buona gestione del denaro proprio o altrui: non bisogna mai puntare i soldi su unico titolo o prodotto finanziario per quanto buono o sicuro possa apparire. Il denaro va distribuito su più prodotti, diversificando appunto, in modo tale da mettersi al riparo da ogni imprevisto ed evenienza. Questa aurea regola non vale però solo per la gestione dei risparmi. Ma anche dei territori. La mono cultura economica, in Italia e nel mondo, ha fatto la fortuna e la ricchezza di città e di intere regioni, ma ne ha determinato in molti casi anche il declino. Se non economico, almeno sociale. Secondo tutti i centri di ricerca il turismo è una delle attività economiche destinate a crescere maggiormente nei prossimi anni a livello globale. È quindi un bene fondamentale per un Paese come il nostro e, in particolare, per realtà straordinariamente uniche come Venezia. Non va demonizzato. Anzi va difeso, sostenuto, gestito e indirizzato. Ma va considerato “una” risorsa. Non l’unica risorsa. Anche in questo caso bisogna avere il coraggio e la lungimiranza di diversificare. Ciò che è accaduto e sta accadendo in questi mesi a Venezia dovrebbe avercelo fatto capire. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino